Leggendo quanto scrivono certi giornali che si definiscono di sinistra sui drammatici avvenimenti siriani ci siamo domandati: sta per scoccare l’ora della riabilitazione di Pol Pot? E la fatidica domanda su Mladic, “siamo proprio sicuri che fosse un criminale?” sta per essere finalmente posta?
Senza nulla togliere alle orribili carneficine del regime siriano,vorremmo chiarire subito che non ci si può illudere che dall’altra parte ci siano solo convinti seguaci di Voltaire. E’ bene ricordarlo, altrimenti si finisce col credere che basti schierarsi dalla parte delle vittime e e tutto sarà risolto. E invece la storia ci insegna che non è così. In Libia ad esempio l’intervento a sostegno degli insorti contro Gheddafi ha prodotto colonialismo e nuovi guasti..
Ma non confondere le vittime con tutto il bene non vuol dire confondere le vittime con i carnefici, o il male con il bene. Non può voler dire difendere Gheddafi e Assad. Non può consentire di chiudere gli occhi davanti alla mattanza barbara che è in corso a Homs. La cosa diventa terribile se chi chiude gli occhi davanti alla carneficina odierna li ha chiusi in passato anche davanti alla barbarie medievale dell’assedio di Sarajevo. E per giustificare una simile abiezione cosa fanno, questi curiosi ciechi? Non vedono l’oggi, non vedono lo sterminio di oggi, ma vedono il rischio di domani. “Scenario libico”, è il mantra che ripetono, impossibilitati a negare l’evidenza, e cioè che Bashar al-Assad è un genocida. Non possono negare l’orrore, e allora lo scavalcano e dicono: gli americani e i loro sgherri si preparano a invadere la Siria, con i terroristi prezzolati di sempre. Ma per le vittime, per chi oggi viene ucciso senza un motivo, per i bambini maciullati dai carri armati dell’aguzzino di Damasco, non c’è neanche un giorno per loro? Non meritano neanche per un giorno attenzione, riflessione, dolore?
No, per loro non c’è nessuno interesse. Meglio precipitarsi a vedere il complotto, se del caso copiando niente di meno che quanto scrive la disinformazione pubblicata dai servizi segreti israeliani. Questa sinistra sarebbe filo-palestinese, ma dimentica volentieri che Assad padre torturò Arafat, cercò di assassinarlo in Libano. Qui dunque si pongono due domande. Perché questo rivoltante disinteresse per le vittime? E perché questa distrazione politica , anche se contro chi si dice di sostenere? Perché chiunque è contro l’America è loro amico, punto e basta.
Diciamo la verità: il problema vero è che esistono due culture incompatibili: quella della sinistra libertaria e quella della sinistra che non vogliamo etichettare, diciamo antagonista se è così che si definisce. La sinistra libertaria è umanista, e trova nell’umanesimo il punto di dialogo con i credenti. L’altra è dogmatica e trova nel dogma il punto di contatto con i credenti. E il dogma è essere contro gli americani, anche al costo di finire con torturatori come Assad o Ahmadinejad… Per noi invece è impossibile sostenere i despoti, filo a anti americani. Tutto qua.