E’ la prima volta in 24 anni che Aung San Suu Kyi lascia i confini birmani per ritornare in Europa. La leader dell’opposizione e premio Noble per la pace è giunta a Ginevra al palazzo delle Nazioni Unite, dove è stata accolta da Juan Somavia, direttore generale dell’organizzazione internazionale del lavoro (Ilo). Dopo dieci anni di restrizioni punitive sulla Bimania, l’organizzazione ha finalmente tolto le sanzioni al paese, segno di riconoscimento dei progressi fatti, come la nuova legge sui sindacati e l’impegno a eliminare entro il 2015 il lavoro forzato dal proprio ordinamento.
Dopo Ginevra Aung San Suu Kyi andrà ad Oslo a ritirare finalmente il premio nobel che le era stato assegnato nel 1991 e che non ha mai potuto ritirare, a causa degli arresti domiciliari durati per 15 anni. Nel suo viaggio europeo La Signora sarà anche a Dublino, dove sarà ospite al concerto del cantante Bono, che con gli U2 le aveva dedicato “Walk On”. E poi in Gran Bretagna, dove oltre ad incontrare i suoi figli Alex e Kim, parlerà di fronte alle Camere del parlamento. Sarà la volta di Oxford, dove ha studiato. E ultima tappa, il 30 giungo, la Francia, su invito del presidente Francois Hollande.
Il viaggio europeo le garantirà maggiore libertà di movimento rispetto a quanto era già avvenuto in Thailandia, dove le autorità avevano modificato il suo percorso, nella speranza di non dare troppa visibilità alla Signora. Speranza resa vana, perché in un discorso al World Economic Forum di Bangkok, Aung San Suu Kyi, ha dato il suo beneplacito alla sospensione delle sanzioni economiche da parte degli Usa e dell’Unione Europea, denunciando l’ottimismo avventato della comunità internazionale riguardo al nuovo corso birmano, che in realtà si conferma più lento del previsto. La Signora ha però invitato gli investitori stranieri a farsi avanti, pur avendoli messi in guardia dai rischi.
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