Il direttore della Commissione, Thomas Miller ha discusso della questione con il primo ministro bosniaco Vjekoslav Bevanda a Sarajevo sostenendo che la Icpm in questi anni ha lavorato ‘a strettissimo contatto’ con le famiglie delle persone scomparse per facilitare i lavori di ricerca: ‘Sono molto fiero dei risultati raggiunti dalla Commissione. Vedere i familiari poter riabbracciare i loro cari è stata un’enorme soddisfazione per noi tutti’.
Bevanda si è congratulato con i membri della Commissione annunciando il trasferimento delle competenze e responsabilità della Icpm ad un organo intergovernativo che verrà costituito a breve: ‘La Bosnia non è più una priorità ormai e la Commissione potrà finalmente spostarsi in altri Paesi che hanno bisogno del loro aiuto visto che il lavoro qui è praticamente finito’.
La Commissione è stata istituita grazie a un’iniziativa promossa del presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton nel 1996 per assicurare la cooperazione dei governi nell’attività di localizzazione e individuazione delle persone scomparse durante i conflitti armati o in seguito a pesanti violazioni dei diritti umani.
In base ai dati diffusi dalla Icpm le persone scomparse nella regione una volta terminati i conflitti nell’ex Jugoslavia erano 40.000 mentre ora il numero totale oscilla intorno a 14.000. Ne parla ‘Balkan Insight’ ricordando che tra le persone scomparse ed ancora non ritrovate 10.000 sono vittime della guerra in Bosnia, 2.000 della guerra in Croazia, 900 del conflitto in Kosovo e 13 di quello macedone.