Clinton in Israele per parlare di Iran ed Egitto

Al centro dei colloqui tra il Segretario di stato e Netanyahu non solo la cooperazione Usa-Israele per un possibile attacco a Tehran ma anche i rapporti con l'Egitto islamista.

Clinton in Israele per parlare di Iran ed Egitto
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16 Luglio 2012 - 09.03


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Il programma nucleare iraniano, la Siria e i rapporti tra israeliani e palestinesi sono i temi ufficiali della visita del Segretario di stato americano Hillary Clinton oggi in Israele. Ma al centro dei colloqui che la signora Clinton avrà stasera con il premier Benyamin Netanyahu ci sarà soprattutto l’esito della sua missione al Cairo. A cominciare dalle relazioni tra lo Stato ebraico e l’Egitto a trazione islamista emerso dalla rivoluzione contro Hosni Mubarak.

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Il Segretario di stato al Cairo ha incontrato il neo presidente Mohammed Morsy, uno dei leader dei Fratelli Musulmani, e il capo della giunta militare Hussein Tantawi. Al primo ha spiegato che gli Stati Uniti riconoscono le nuove autorità politiche del Cairo e promesso aiuti economici. Ha chiesto, e in apparenza ottenuto, anche il rispetto del trattato di pace con Israele.

A Gerusalemme però regna la diffidenza. Israele che per decenni aveva avuto stretti rapporti di cooperazione con il dittatore Mubarak, prevede che i Fratelli musulmani rivedranno gli accordi siglati più di 30 anni fa a Camp David. A partire dall’isolamento della Striscia di Gaza che Tel Aviv e il Cairo attuano a danno della popolazione palestinese di quel territorio.

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Il primo ministro del governo di Gaza, Ismail Haniyeh, non ha nascosto la speranza che il presidente Morsy, rimuova totalmente il blocco ora che in Egitto sono al potere (anche se in comproprietà con i militari) i Fratelli musulmani, organizzazione alla quale appartiene Hamas che dal 2007 controlla la Striscia.

Washington, che punta a stringere le relazioni con gli islamisti egiziani al potere, getta acqua sul fuoco della diffidenza israeliana. Ma il clima è mutato. Hillary Clinton è stata accolta con rabbia da non pochi egiziani che, ad Alessandria, hanno lanciato scarpe e pomodori contro il suo convoglio.

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