L’esercito nigeriano ha ucciso in uno scontro a fuoco a Maiduguri, capoluogo dello stato di Borno, nel nord-est della Nigeria, sette persone sospettate di essere terroristi di Boko Haram, gruppo fondamentalista islamico responsabile dal 2009 della morte di almeno 1.600 persone.
L’operazione dell’esercito nigeriano arriva dopo gli attentati degli ultimi giorni, rivendicati da Boko Haram, nel nord del Paese contro una trentina di ripetitori delle principali compagnie di telefonia mobile presenti in Nigeria, tra cui Mtn, Glo, Airtel. Nel corso di questi attacchi sono morte 15 persone. Il capo della polizia di Stato, Mohammad Abubakar, ha disposto che tutte le infrastrutture di telecomunicazione nel nord della nazione siano controllate 24 ore al giorno.
Le compagnie, che denunciano danni per diversi milioni di euro, hanno assicurato che cercheranno di risolvere al più presto i danni causati al traffico telefonico nelle aree colpite dagli attentati e hanno minacciato di sospendere il servizio se dovessero ripetersi i sabotaggi. In un comunicato firmato dal portavoce del gruppo, Abu Qaqa, Boko Haram ha sostenuto di aver attaccato le infrastrutture delle compagnie telefoniche “per l’aiuto fornito (attraverso le intercettazioni, ndr.) alle forze di sicurezza che poi hanno arrestato e ucciso molti nostri membri”.
