A Gaza la protesta anti-Hamas: governo incompetente

Rara manifestazione contro il regime di Hamas a Gaza, dopo la morte di un bambino durante l’ennesimo blackout. In piazza la gente chiede al partito di andarsene.

A Gaza la protesta anti-Hamas: governo incompetente
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27 Settembre 2012 - 15.08


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A Gaza va di scena una protesta anti-Hamas. Un evento raro, che ha visto scendere in strada circa 500 manifestanti e la rabbia per la morte di un bambino di tre anni nel campo profughi di Bureij. Il piccolo, Fathi al-Baghdadi, è morto in un incendio durante l’ennesimo blackout di elettricità: una candela accesa per fare luce è caduta, l’incendio si è esteso e ha ucciso il bambino e provocato gravi ustioni alla sorella. Martedì notte, i manifestanti hanno accompagnato il corpicino all’ospedale e intonato slogan contro il governo de facto della Striscia, chiedendo che Hamas lasci il potere per incompetenza e incapacità di governare Gaza. La polizia è intervenuta disperdendo la folla.

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“La gente vuole far cadere il regime”, uno degli slogan cantati durante la protesta, in ricordo di quelli urlati in Tunisia ed Egitto durante le rispettive rivoluzioni. Il padre del bambino ha detto di sperare in ulteriori proteste e nella definitiva riconciliazione tra Hamas e Fatah: “Chiedo alla gente di rimanere in strada e di non aver paura della polizia – ha detto il giovane padre, Abdel-Fattah al-Baghdadi, 23 anni – Ritengo responsabili di quanto accaduto sia il governo di Gaza che quello della Cisgiordania”.

L’uomo lavora come guardia al Ministero degli Affari Religiosi. Uno stipedio di 1.250 shekel al mese (circa 250 euro) non è abbastanza per mantenere la sua famiglia. e non potendo comprare un generatore, utilizza le candele a basso prezzo per illuminare la casa durante la notte.

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Da febbraio, la popolazione della Striscia ha la corrente elettrica per sole sei ore al giorno. Da allora ben tre bambini sono morti a causa di incendi simili, provocati da candele e piccoli fuochi. Hamas si difende: la colpa è dell’Egitto, che ha tagliato le forniture di combustibile alla centrale elettrica di Gaza, e di Israele che dal 2007 costringe la popolazione palestinese ad un severo embargo.

Un portavoce del governo di Hamas, Taher al-Nono, ha detto che la morte del bambino è un messaggio all’Egitto e alle continue promesse del Cairo di risolvere la crisi di elettricità nella Striscia. Ma qualcosa si muove: manifestazioni anti-Hamas nella Striscia sono un evento rarissimo, visto lo stretto controllo esercitato dal partito a partire dal 2007, dopo la vittoria alle elezioni nazionali e la creazione di due governi palestinesi, uno a Gaza e uno in Cisgiordania.

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