È stata confermata in appello la maxi-multa di 1,8 milioni di euro ad Ai Weiwei, l’archi-star autore del Nido d’Uccello, ormai in aperto contrasto con il regime. La decisione è stata presa dal tribunale del distretto di Chaoyan ed è stata annunciata dallo stesso dissidente all’uscita dell’aula: «Nessun cambiamento rispetto alla prima sentenza», ha fatto sapere ai giornalisti l’architetto, che già nei mesi scorsi aveva provato a sfidare la condanna per evasione fiscale.
Subito dopo la sentenza, Ai ha detto alla Corte che i giudici sono «membri del Partito Comunista» e che in Cina «è difficile che si faccia giustizia». Ai, 55 anni, divenuto famoso per aver partecipato al disegno dello Stadio Olimpico di Pechino 2008, è stato condannato per evasione fiscale della sua impresa (Beijing Fake Cultural Development Limited), che commercializza le sue opere d’arte, ma lui sostiene che il processo si sia svolto in maniera arbitraria e per imporgli il silenzio.