La pirateria finanziaria ha sostituito i vecchi bucanieri. In Ghana una nave scuola della marina ‘Libertad’ argentina è trattenuta dallo scorso 2 ottobre. Motivo? Il fondo delle Cayman, un fondo pirata per definizione,
reclama 300 milioni di interessi per il default del 2002.
Ma l’Argentina non ci sta e ha già fatto sapere che si rivolgerà all’Onu per
risolvere il problema.
Lo ha annunciato il ministro degli Esteri argentino Hector
Timerman: ”il presidente (Cristina Kirchner) ha dato istruzioni
di trasmettere immediatamente la pratica alla Sede delle Nazioni
Unite il cui Consiglio di sicurezza si riunirà lunedì a New
York”.
Timerman ha anche fatto sapere che il presidente ha deciso
di evacuare immediatamente tutti i membri dell’equipaggio
lasciando a bordo della Libertad solo il capitano e il personale
indispensabile.
L’equipaggio della Libertad è composto da 326 persone, la
maggior parte sono argentini, ma ci sono anche otto marinai
dell’Uruguay, 15 cileni e altri provenienti dal Brasile,
Paraguay, Ecuador, Sud Africa e Venezuela.
Il capo della diplomazia argentina ha attaccato duramente le
autorità ghanesi, ritenendole responsabili ”di qualsiasi danno
che possa subire la fregata Libertad fino alla sua liberazione e
di tutti i pregiudizi arrecati da quello che resta un’azione
illegale, in violazione delle norme internazionali”.
”Con questa decisione, che poteva sembrare un embargo
commerciale, gli ècaduta la maschera e ora possiamo vedere il
vero volto del potere dei fondi avvoltoio che, dalle loro tane
fiscali, hanno organizzato quello che altro non è se non un
sequestro, una estorsione e un atto di pirateria contro un paese
sovrano e membro fondatore dell’Onu”, ha tuonato Timerman,
confermando che parlerà della vicenda lunedì prossimo al
Consiglio di Sicurezza, dove l’Argentina è stata eletta membro
non permanente pochi giorni fa.