Le quote rose sbarcano nel Golfo. Domenica il governo degli Emirati Arabi ha approvato una legge con cui obbliga società e agenzie statali a nominare delle donne tra i membri dei consigli di amministrazione.
La decisione è stata annunciata dal vicepresidente, Sheikh Mohammed bin Rashid su Twitter: “Le donne sono impiegate in diversi posti di lavoro e oggi vogliamo una loro presenza forte anche ai vertici delle istituzioni”. Oggi, secondo le statistiche ufficiali, solo l’1,5% delle posizioni più elevate nella macchina statale sono occupate da donne.
“La decisione del Consiglio dei Ministri è la più importante novità nella storia dell’associazione Dubai Women Establishment – ha commentato Shamsa Saleh, capo esecutivo della DWE – Speriamo che venga applicata da subito ed entri in vigore entro il mese prossimo”.
Un passo in avanti per il cammino femminile in un Paese tradizionalmente conservatore, dove il rispetto dei diritti civili e politici della popolazione non è certo all’ordine del giorno nell’agenda del presidente Sheikh Khalifa. Che se da una parte mostra attenzione per l’uguaglianza di genere, dall’altra [url”incarcera giovani blogger”]http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=43661&typeb=0&Negli-Emirati-basta-un-post-per-finire-in-prigione[/url] considerati colpevoli di criticare il regime.