Putin firma la legge che vieta le adozioni agli Usa
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Putin firma la legge che vieta le adozioni agli Usa

Il presidente russo non si fa scrupolo di utilizzare i bambini nella guerra contro gli Stati uniti sul caso Magnitsky. Bloccate anche le 52 adozioni già approvate.

Putin firma la legge che vieta le adozioni agli Usa
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28 Dicembre 2012 - 12.08


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Incredibile ma vero, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato – come aveva minacciato da fare – la legge che vieta le adozioni internazionali verso gi stati uniti d’America. La legge, che ha già creato molte polemiche, doiventa così pienamente operativa. La legge che è stata emanata “per proteggere i bambini abbandonati e gli orfani” era già stata approvata all’unanimità dal parlamento, dopo aver superato il vaglio della Duma.

Il provvedimento è stato varato in risposta alla legge
approvata negli Stati Uniti con il nome di Magnitsky Act, che impone
sanzioni ai funzionari russi sospettati di essere coinvolti in
violazioni dei diritti umani. Sergey Magnitsky era l’avvocato morto in
circostanze sospette in una prigione moscovita nel 2009 dopo aver
denunciato un caso di corruzione all’interno del ministero
dell’Interno russo. Putin la scorsa settimana aveva definito la legge
varata negli Usa un “atto di inimicizia” nei confronti della Russia
che “avvelena le relazioni tra i due Paesi”.

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Stamani un tribunale di Mosca ha prosciolto Dmitry Kratov, il
vice direttore del carcere di Butyrka, dalle accuse di negligenza in
merito alla morte dell’avvocato Sergei Magnitsky. Per il giudice,
Kratov agì in maniera appropriata quando Magnitsky si ammalò in
carcere nel 2009 dove morì per un attacco cardiaco. Un rapporto
ufficiale delle autorità russe lo scorso anno stabilì che il 37enne
avvocato, arrestato per evasione fiscale dopo aver denunciato una
truffa da 230 milioni di dollari ad opera di dirigenti del ministero
dell’Interno, era stato torturato mentre era in prigione.

Ispirata
al caso del piccolo Dima Yaklovev – deceduto nel 2008 nell’auto
in cui era stato dimenticato dal padre adottivo americano, poi
assolto dalla giustizia statunitense – la legge vieta le
adozioni dei bambini russi da parte dei cittadini Usa. A
partire dal primo gennaio 2013 saranno, così, sospese le
procedure di adozione dei piccoli orfani. Il documento prevede
anche la sospensione del lavoro di Ong russe che svolgono
attività politica con finanziamenti dagli Stati Uniti e si
prefigge di prender e misure anche contro tutti gli stranieri
responsabili di violazioni dei diritti umani dei cittadini
russi all’estero.

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Secondo fonti ufficiali, saranno bloccate immediatamente
anche tutte le procedure di adozione arrivate ormai alla fase
finale: 52 bambini russi, che stavano per partire per gli Usa,
rimarranno così in patria. Il New York Times ha denunciato la
situazione disperata di queste coppie americane, che ora
vedranno “stravolti” i loro progetti. La maggior parte di loro
ha gia’ affrontato le consistenti spese per un’adozione
internazionale (calcolate dal quotidiano americano intorno ai
50.000 dollari) ed è stata sottoposta a forte stress
psicologico. Secondo l’agenzia americana per le Adozioni, tra
le 200-250 coppie avevano già individuato il loro futuro
figlio adottivo in un bambino russo.

Per la società civile, il Cremlino sta usando i bambini
come “scudi umani” nel suo braccio di ferro con Washington. Il
13 gennaio, l’opposizione extra parlamentare russa ha convocato
una manifestazione di protesta a Mosca. Tra i detrattori della
legge, anche un fedelissimo di Putin come il ministro degli
Esteri, oltre che al ministro dell’Istruzione e al vice premier
con delega agli affari sociali Olga Golodets.

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