Le elezioni politiche israeliane si tingono di rosa

La giornalista Geula Even ha una relazione con il candidato del Likud. Lei dovrebbe condurre la diretta sui risultati delle elezioni. Si riunisce la Commissione etica.

Le elezioni politiche israeliane si tingono di rosa
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4 Gennaio 2013 - 18.06


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Sarebbe stato il gossip di apertura 2013. In Italia. Altrove finisce diversamente. Invece dei rotocalchi se ne occupa la Commissione per l’etica della televisione di Stato israeliana, convocata d’urgenza per discutere della relazione amorosa diventata nota nelle ultime settimane fra una delle sue giornaliste più in vista, Geula Even, e il ministro dell’istruzione Gideon Saar, dirigente del Likud. La consultazione si è resa necessaria in quanto il 22 gennaio la Even sarà chiamata a condurre con una collega la prestigiosa trasmissione in diretta sull’esito delle legislative israeliane.

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A meno di tre settimane dal voto si tingono così di rosa le difficili elezioni politiche israeliane. Sotto al titolo «Il ministro dei baci» il diffuso tabloid Yediot Ahronot mostra a piena pagina l’immagine di un tenero abbraccio fra il ministro dell’istruzione Gideon Saar e la ‘anchor’ televisiva Geula Even. Lui è un esponente rampante del Likud, aspirante successore di Benyamin Netanyahu. Lei è una giornalista agguerrita, che ama tenere sulla graticola i suoi ospiti in studio e che non disdegna di tormentarli con domande acuminate come aghi.

Sia Saar sia Even hanno divorziato di recente e la loro improvvisa love-story ha cominciato a fare la felicità dei rotocalchi dalla seconda metà di dicembre. Ora che il voto si avvicina, qualcuno ha avanzato il sospetto che non sia del tutto casuale la messe di fotografie delle loro apparizioni pubbliche: prima al concerto del cantante ‘punk’ Rami Fortis; poi dietro al tavolo di un ristorante; poi (ieri) sulla porta di un altro ristorante. Detrattori di Saar insinuano che la presenza puntuale dei paparazzi possa essere stata ispirata dallo stesso ministro, per beneficiare di maggiore visibilità.

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Nei corridoi della televisione di Stato, dove la Even è considerata una delle giornaliste più brillanti, l’imbarazzo è ora palpabile. Il 22 gennaio quella emittente – come le due reti commerciali – riferirà in diretta l’esito del voto, da cui il Likud prevedibilmente uscirà vincente. La Even dovrebbe dirigere il programma assieme con una collega: ma sarà ancora in grado di essere sferzante come in passato? Ieri la Commissione etica delle emittente è stata convocata con urgenza per stabilire se confermarla nella prestigiosa trasmissione, o sostituirla.

La presidentessa della commissione etica, Bella Kahane, ha riferito di un dibattito sofferto. Tutti i membri della Commissione, ha assicurato, apprezzano la professionalità della Even: ma molti temono che agli occhi degli spettatori possa esserci adesso un conflitto di interessi. Fra affari di cuore e sensibilità politiche la Commissione si è scoperta incapace di prendere posizione e ha rinviato la delicata decisione ad una riunione futura. Commenti sarcastici facili: il rapporto tra letto e televisione, ma da dietro la telecamera. In Italia potrebbe essere catastrofe nazionale.

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