E’ stato il primo afroamericano, che insieme alla sua compagna – Viviane Malone – sfidò la segregazione razziale in Alabama. E vinse. James Hood aveva 70 anni, ed è morto ieri nella sua casa di Gadsden. La sua vita e le sue scelte hanno cambiato la storia degli Stati uniti d’America.
L’episodio che lo rese famoso risale all’11 giugno 1963. Quel
giorno, determinato ad infrangere la barriera razziale nel suo
stato, James Hood si presentò davanti all’ateneo a Tuscaloosa
per iscriversi ai corsi, assieme ad una sua compagna, Vivian
Malone, anche lei nera.
Le autorità federali avevano dato l’ordine di ammettere anche i ragazzi afroamericani agli studi. Ma nello stato dell’Alabama questo, negli anni ’60, era impensabile. Per la destrsa e per la sinistra. Ad opporsi fisicamente all’ingresso di James e Vivian all’università si mise l’allora governatore dell’Alabama, George Wallace, democratico e bianco. Su ordine del
presidente Kennedy, dovette intervenire la guardia federale per
consentire infine ai due ragazzi di entrare e iniziare a
frequentare i corsi insieme agli studenti bianchi.
Hood lasciò l’Università dell’Alabama dopo pochi mesi. Si
trasferì in Michigan dove continuò i suoi studi, ma tornò a
Tuscaloosa nel 1999 per conseguire il suo dottorato di ricerca.
Vivian Malone Jones, che quattro anni dopo divenne la prima
laureata nera dell’Università, è morta nel 2005 a 63 anni.