Ieri è morta Reeva Steenkamp. Questa è la notizia. Era una modella sudafricana conosciuta ai più come testimonial della campagna antistupro in Australia. Aveva 30 anni e ieri nel giorno di San Valentino il suo fidanzato Oscar Pistorius l’ha freddata con un colpo di pistola alla testa nella casa di lui.
Mentre miliardi di donne ieri ballavano One Billion Rise contro il femminicidio e le violenze domestiche, le televisioni italiane parlavano del dramma di Pistorius, che per errore o per dolo ha ucciso la sua compagna. Purtroppo a tanti giornalisti italiani è parso più importane ricordare: che lui non ha le gambe, che sia uno sportivo conosciuto in tutto il mondo per quelle protesi che dopo tante battaglie l’hanno portato a gareggiare alle Olimpiadi di Londra assieme ai normodotati, che per questo fatto non correrà più e il suo sogno finirà. Questa falsa notizia di una carriera infranta, che fa di un’omicida una vittima, l’hanno letta e scritta tante giornaliste italiane, nonostante a essere stata ammazzata fosso una donna come loro che in più era testimonial dei diritti negati delle donne nel mondo. Non importa se Pistorius abbia sparato per distrazione o perché volesse ucciderla. Reeva Steenkamp è morta, mentre Lui le ha sparato. Questa è la notizia
Vivi come le cose che dici è un comandamento universale che dovremmo fare nostro. Ieri pensavo al valore della parola Notizia, del suo potere sulla vita delle persone, di quelli coinvolti e degli spettatori. Ho scelto di non pubblicare delle intercettazioni telefoniche perché a mio parere non dicono nulla di certo e netto. Sono necessarie alla magistratura, ma non lo sono alle persone comuni, quelle che leggono i giornali e non sono parte attiva del processo, perché in quelle frasi estrapolate ci sono commenti e affermazioni che in libertà ognuno di noi dice al telefono a persone con cui ha una certa confidenza, e sempre a mio parere se non c’è una confessione dettagliata del crimine, le considero inutili, per questo pur avendole pronte sotto mano abbiamo detto, io e gli altri tre colleghi, che non aveva senso inserirle nel nostro sito.
Ieri sera è scomparso, non si sa ancora se di sequestro si parli, Doddore Meloni leader di Meris, che la nostra redazione all’interno dello Speciale Elezioni ha intervistato. Avevamo la registrazione pronta per la radio (RADIO GOLFO DEGLI ANGELI) e quella video per cagliari.globalit, ma non l’abbiamo mandata in onda.
Eppure oggi avremmo fatto centinaia di ingressi che contano dal punto di vista pubblicitario. Ma per il buon gusto che vogliamo ci contraddistingua abbiamo posticipato l’uscita, sperando che Meloni venga ritrovato al più presto, consapevoli della preoccupazione in cui versa la sua famiglia.
La morbosità dei lettori si combatte solo se i giornali non l’alimentano. Solo se si ha in mente quali notizie siano davvero importanti e quali no.
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Argomenti: femminicidio