Morte di Chavez, fine di Ahmadinejad

Il viaggio a Caracas in occasione dei funerali di Chavez e alcune imprudenze potrebbero essere esiziali per il piccolo tiranno iraniano.

Morte di Chavez, fine di Ahmadinejad
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13 Marzo 2013 - 15.02


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di Ali Izadi

Hugo Chavez, il presidente di Venezuela, si è spento la settimana scorsa e dopo i 15 anni ha salutato il potere presidenziale. La fine della presidenza di questo grande nemico degli Stati Uniti è arrivata mentre comincia la fine del suo amico iraniano, Mahmoud Ahmandinejad.

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il presidente iraniano dopo essere stato informato della morte di Chavez ha fissato un giorno di lutto nazionale, poi è partito per Caracas, senza sapere quale regalo gli avrebbe portato in dono il passaggio a miglior vita del suo amico venezuelano. Non può avergli fatto piacere infatti trovarsi paragonato, al rientro, al primo presidente della repubblica iraniana, Banisadr. Non per qualità, che Banisadr aveva a iosa, ma per destino, visto che il Abolhassan Banisadr fu corretto a fuggire. Dunque per quale motivo i falchi amici di Khamenei fanno questo impossibile paragone?

Primo: per dire che, come Banisadr dopo aver creduto nella rivoluzione “tradì” e divenne un avversario di Khomeini, così Ahmadinejad dopo essere stato uno “di loro” ha tradito e ora è contro Khamenei.

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Secondo: per ricordare la guerra di Banisadr “contro il Parlamento”, che in realtà Khomeini voleva ridurre a “un’aula sorda e grigia”: lo stesso Parlamento, ora mummificato, contro il quale si ribella adesso Ahmadinejad, il dittatore anti-dittatore.

Terzo: per dire che come Banisadr fu accusato di tradimento nella guerra contro l’Iraq, secondo Khomeiny , poiché non riformò le forze militari contro Saddam Husseyn, così Ahmadinejad è accusato oggi di usare i basij contro Khamenei, e dunque di essere un traditore come il suo predecessore.

Ecco le gaffes di Caracas, l’abbraccio tra Ahmadinejad e la vedova Chavez, abbraccio proibito con una donna non familiare del presidente e il paragone di Ahmadinejad con colui che tornerà con Gesù alla fine dei tempi per pulire il mondo.

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Queste sono serie trappole per Ahmadinejad, mentre i suoi consiglieri, che lo accompagnavano nel viaggio venezuelano, cercano disperatamente di dire che quell’abbraccio è il frutto di un montaggio fotografico. Ma sul paragone col Mahdi, cosa diranno?

Chissà se Ahmadinejad già pensa alla fuga, come Banisadr: o crede di poter essere lui a costringere alla fuga i suoi avversari?

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