Boston, c'è chi pensa alla pista interna

La polizia alla ricerca di tracce per capire che cosa sia successo. Si studiano analogie con Oklahoma City. Nessuna certezza sulla matrice.

Boston,  c'è chi pensa alla pista interna
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16 Aprile 2013 - 10.45


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Adesso è caccia agli autori. Secondo la
Cnn, gli inquirenti stanno cercando “un uomo con la pelle molto
scura o nera” forse con un accento straniero che è stato visto
con uno zainetto nero e una felpa mentre cercava di entrare in
un’area sorvegliata cinque minuti prima della prima esplosione. Un giovane saudita è ferito e sotto osservazione in ospedale. Nella zona dell’attentato, completamente isolato, sono al
lavoro i cani poliziotti. A complicare le cose, gli zainetti
abbandonati dalla gente in fuga, e che sono stati ritrovati
nell’area. Gli ordigni inesplosi potrebbero fornire qualche
traccia tramite le impronte digitali o indicazioni sulla
fabbricazione. Ma per ora ancora nulla.

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Analogie con Oklahoma City. Le autorità Usa che stanno
indagando sulle bombe alla Maratona di Boston al momento non si
sbilanciano sulla matrice dell’attacco. I media Usa fanno però notare
che quanti sembrano più propense a indicare una pista interna e
sottolineano che l’attacco è avvenuto in occasione della Giornata del
Patriota e che in passato, altri eventi sanguinosi o attentati
terroristici di matrice interna, come quelli di Columbine, Wako e
Oklahoma City sono avvenuti nella stessa settimana di quello di
Boston.

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Chiodi e biglie. Sempre analizzando i fatti si è scoperto che gli ordigni esplosi ieri alla
Maratona di Boston non erano ad alta intensità ma contenevano chiodi
e biglie di acciaio per renderli più letali. Lo riferiscono i media
Usa, rilevando che la doppia esplosione, assieme alla scoperta di
altri ordigni inesplosi, ricalca le caratteristiche di attacchi simili
compiuti in Iraq e Afghanistan.

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