Sarebbe un vero e proprio “massacro” quello perpetrato oggi da forze governative siriane e “shabbiha”, i miliziani irregolari alleati del regime, nel villaggio costiero sunnita di Bayda, situato nella provincia occidentale di Tartus, una decina di chilometri a sud-est del porto di Banyas: lo ha denunciato l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organizzazione dell’opposizione in esilio con sede a Londra, secondo cui sarebbero state uccise almeno cinquanta persone, compresi numerosi tra bambini e donne, ma il bilancio definitivo appare destinato a superare la soglia dei cento morti.
La maggior parte delle vittime sarebbero state giustiziate in maniera sommaria con raffiche di proiettili, ma parecchie sarebbero addirittura state scannate all’arma bianca. Molti i cadaveri rinvenuti carbonizzati. L’incursione nel villaggio è avvenuta mentre nella zone infuriavano scontri tra lealisti e ribelli.