La Booz Allen, il colosso delle consulenze high-tech, ha preso le distanze da Edward Snowden, il suo dipendente che da Hong Kong ha rivelato di essere la “talpa” del Datagate.
La società ha reso noto che Snowden ha lavorato nei suoi libri paga per meno di tre mesi ed era stato assegnato a una unità in servizio alle Hawaii. «Se confermate, le notizie che riguardano questo individuo rappresentano una grave violazione del codice di condotta e dei valori della nostra azienda», ha detto la Booz Allen in un comunicato. La società è una delle molte negli Usa che contribuiscono alla cosiddetta politica della “porta girevole” tra settori dell’amministrazione – in questo caso delle agenzie di intelligence – e privato. Tra i suoi ex manager c’è anche l’attuale direttore dell’intelligence nazionale, James Clapper.
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