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Ucciso non per sbaglio o per un proiettile vagante. L’autopsia sul corpo del primo ragazzo morto durante gli scontri in Turchia è un vero e proprio atto d’accusa: il colpo è partito da distanza ravvicinata. Sparato, secondo la perizia medico-legale, a una distanza di 4,8 metri.
Chi ha sparato voleva uccidere. Si sapeva già, ora ci sono più certezze.