da Istanbul
Valerio Muscella
Il 28 maggio una decina di bulldozers cominciano a buttare giù gli alberi di un parco chiamato Gezi. È il primo ministro turco Erdogan in persona a volerlo: sul parco un grande centro commerciale e sul vecchio teatro di piazza Taksim una grande moschea. La superficie ridotta di Gezi park si riduce ancora di più, inizia a perdere spazio, il verde si scolora, le ombre si ritirano, l’aria si secca e la polvere riposa sulle panchine.
Alla vista di tutto questo qualche cittadino non ci sta: la gente scende in strada, si raduna, si oppone, resiste, mette le tende, il parco non si tocca.
Comincia il contagio.
Comincia così [url”Report di un non-fotoreporter”]http://www.valeriomuscella.com/#!recent/c1l5x[/url] (Istanbul, Turchia – 4 -14 giugno 2013). Vale la pena leggerlo tutto. Si tratta di un bel lavoro, intenso e interessante, con una serie di gallery fotografiche davvero interessanti. Clicca sulla foto in basso e commenta questo report di [url”Valerio Muscella”]https://www.facebook.com/valerio.muscella?notif_t=friend_confirmed[/url].
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