Obbligatemi a sposarmi e mi uccido: annuncio choc di una bimba yemenita

Nada Al-Ahdal è fuggita a 11 anni per evitare il matrimonio imposto dai genitori. In un video denuncia gli abusi cui vengono sottoposte in Yemen le sue coetanee.

Obbligatemi a sposarmi e mi uccido: annuncio choc di una bimba yemenita
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24 Luglio 2013 - 11.59


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A undici anni il futuro di Nada Al-Ahdal era già scritto da tempo, nonostante la giovane età. Destino a cui lei un giorno si è ribellata. La sua famiglia aveva organizzato il suo matrimonio contro la sua volontà. Lei è riuscita a scappare di casa, con l’aiuto di suo zio, e ha denunciato sua madre alla polizia.

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Nascosta in un posto sicuro, Nada ha reso pubblica la sua storia attraverso un video che l’Istituto di ricerca sui media Medio oriente (Memri) ha pubblicato su Youtube. La sua testimonianza, raccontata con sorprendente forza d’animo in una ragazza così giovane, ha scosso due milioni e mezzo di utenti. Nelle immagini, la ragazzina denuncia non solo la propria condizione di promessa sposa bambina in fuga, ma quella di molte sue coetanee la cui infanzia svanisce nel momento in cui la famiglia decide che devono sposarsi. “Che ne è dell’innocenza infantile? Cosa hanno fatto di male i figli e perché volete sposarli?” chiede Nada.

“Io – prosegue in un crescendo di drammaticità – sono riuscita a risolvere il mio problema, ma molte bambine come me hanno avuto una sorte diversa. C’è chi ha tentato il suicidio e chi ci è riuscita. Nessuna di noi ha avuto il tempo di studiare. Non ci hanno fatto fare niente. Tutto ciò è semplicemente criminale”. La zia di Nada aveva solo 14 anni quando andò in sposa. “Dopo un anno si è cosparsa di benzina e si è data fuoco per sfuggire agli abusi, alle violenze del marito che si ubriacava e la picchiava anche con una catena”. Infine Nada, rivolgendosi idealmente ai suoi genitori e dichiarando di non voler mai più tornare a casa: “Avete distrutto i miei sogni. Provate a prendermi. Se mi obbligate a sposarmi mi uccido. È così semplice”.

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Secondo uno studio dell’Università di Sana’a, in Yemen ancora oggi oltre la metà delle donne si sposa prima di compiere 18 anni. Il più delle volte con uomini molto più anziani di loro e già sposati. “I matrimoni precoci violano i diritti delle bambine nel modo più deplorevole, negando i diritti più elementari e privandole della possibilità di studiare” sottolinea il direttore generale dell’Unicef Ann M. Veneman. Senza contare che siamo in presenza di veri e propri stupri pedofili. Nel 2008 il parlamento yemenita ha tentato di approvare una legge che poneva i 17 anni come età minima per il matrimonio. Ma la proposta è stata bloccata perché molti parlamentari hanno sostenuto che viola la sharia.

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