Assalto all’alba ai campi dei manifestanti pro-Morsi: i morti sono almeno 17, i feriti circa 150. Anche due militari uccisi. Ma sia i Fratello Musulmani che Al Jazeera parlano di oltre 100 morti.
Preceduta dal lancio dei lacrimogeni, la polizia egiziana ha fatto irruzione nelle tendopoli di piazza al-Nahda, nel quartiere orientale di New Cairo, e di piazza Rabaa al-Adawiyah, nel sobborgo settentrionale di Nasser City dove vi sarebbero state la maggior parte delle vittime.
Il bilancio è ancora incerto: i giornalisti hanno contato almeno 17 corpi negli ospedali da campo ma i Fratelli musulmani denunciano almeno 100 vittime e oltre 2000 feriti. Al Jazeera, citando fonti sanitarie, ha parlato di 120 morti. Due le vittime tra le forze di sicurezza. L’opposizione ha denunciato: “Usano donne e bambini come scudi umani”. I giornalisti sul posto hanno denunciato intimidazioni da parte dell’esercito, che hanno costretto i fotografi a cancellare le foto scattate come condizione per il rilascio.
I Fratelli Musulmani hanno chiesto alla popolazione di scendere in piazza “contro il massacro” e i manifestanti stanno arrivando nella zona.
Il tweet della fratellanza: è il più grande massacro dal colpo di stato – Intanto, su twitter, il portavoce del movimento Gehad al-Haddad ha scritto che sarebbero almeno 250 le persone rimaste uccise al Cairo, e oltre cinquemila quelle ferite, negli assalti delle forze di sicurezza alle due tendopoli islamiste: «I medici affermano che molti pazienti sono in condizioni critiche moriranno per le lesioni da arma da fuoco», ha scritto Haddad in un tweet.
«È il più grande massacro dal colpo di stato» del 3 luglio scorso, con cui i vertici militari destituirono e arrestarono l’ex presidente Mohamed Morsi.
Arrestati molti capi dei Fratelli musulmani – Numerosi dirigenti dei Fratelli Musulmani sono stati arrestati durante e dopo gli assalti delle forze di sicurezza alle due tendopoli, allestite al Cairo dai sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi: lo ha dichiarato all’emittente televisiva privata “Cbc” un portavoce del ministero dell’Interno egiziano, generale Abdel Fattah Othman. «È troppo presto per annunciarne i nomi», che dunque resteranno per il momento segreti, ha aggiunto.
In carcere, oltre allo stesso Morsi di cui si sono perse le tracce dal colpo di stato del 3 luglio, si trovano già tra gli altri Saad el-Katatni, leader del Partito per la Libertà e la Giustizia, braccio politico del movimento, e del numero due di quest’ultimo, Mohamed Rashad al-Bayoumi. Non è chiaro invece se sia stato catturato o meno la guida suprema del gruppo islamista, Mohamed Badie.
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