Alba dorata, incriminati quattro leader del partito neonazista

La decisione del giudice greco, al termine di un lungo interrogatorio, nell'ambito delle indagini per l'omicidio del rapper antifascista Fyssas. Ma solo uno resta in carcere.

Alba dorata, incriminati quattro leader del partito neonazista
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2 Ottobre 2013 - 14.22


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Prosegue non senza colpi di scena in Grecia il tentativo di isolare il partito neonazista Alba dorata, i cui vertici risulterebbero direttamente implicati nel brutale omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas. Intorno alle 14 ora italiana, quattro deputati sono stati incriminati al termine di un interrogatorio durato circa 18 ore. Ma in attesa del processo per appartenenza a un’organizzazione criminale uno solo di loro, Yannis Lagos, rimarrà in carcere.

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La decisione del giudice è un’inattesa battuta d’arresto nello sforzo del governo moderato di Antonio Samaras per contrastare le azioni eversive del partito di estrema destra. Nei giorni scorsi Alba dorata era stato decapitato da una serie di arresti dopo che erano emerse prove che attribuirebbero a un simpatizzante del partito l’assassinio di Fyssas avvenuto il 18 settembre. Ma il ritorno in libertà dei tre dirigenti fa pensare che la loro posizione si sia alleggerita.

Il ministro dell’Interno, Yannis Mijelakis, ha comunque tenuto a puntualizzare che “la libertà dei tre non significa che i giudici ritengano non credibili le accuse”. All’uscita del tribunale, il portavoce del partito, Ilias Kasidiaris e i deputati Nikos Michos e Ilias Panagiotaros, acclamati dai loro fedelissimi sostenitori, hanno spintonato via i giornalisti prima di salire in taxi: “Non ci domeranno”, ha urlato Michos, “possono fermarci solo con i proiettili. Anche dalla tomba, riemergeremo. Ricordatevelo…”. Kasidiaris ha dovuto depositare una cauzione di 50mila euro, nessuno dei tre potrà lasciare il Paese.

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La procura di Atene accusa i quattro di appartenere e guidare un’organizzazione criminosa che, dal 1987, ha compiuto centinaia di aggressioni contro immigranti e militanti di sinistra, responsabile di decine di morti e centinaia di feriti. Secondo fonti della magistratura, il giudice ha deciso di mantenere l’accusa principali della procura ma ritiene che tre dei quattro accusati non ci siano prove sufficienti per giustificare la custodia cautelare. Prossima tappa di questa vicenda tragica e criminosa alle 14:30 ora italiana, con la comparizione in tribunale del leader dell’organizzazione neonazista, Nikolaos Mijaloliakos.

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