Il Ducato Fiat nella fabbrica della mitica Zil

Annuncio da Torino: costruiremo il nostro furgone nella città russa della mitica rigorosa limousine. Ci salì Gagarin in trionfo, per Castro fu realizzata una decappottabile.

Maria Magarik
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29 Ottobre 2013 - 21.39


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di Maria Magarik

Mosca, 14 aprile 1961. Jurij Gagarin, a bordo della mitica Zil 111 attraversa la capitale in festa per raggiungere la piazza Rossa. Al Cremlino lo aspetta Krushev. Il primo cosmonauta scende dalla limousine sovietica, cammina velocemente verso il Cremlino, gli si slaccia una scarpa… Gagarin non ha tempo, deve fare lo storico annuncio: “La missione è stata compiuta, per la prima volta l’uomo volò nello spazio!”.

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Il timido sorriso di Jurij, la sua scarpa slacciata e la scintillante Zil nera entrano a far parte, irrimediabilmente, della Storia. Già, la storia. Da oggi la leggendaria fabbrica moscovita, che produceva quell’auto per i potenti, la mitica Zil, torna a parlare italiano: da 2014 comincerà ad assemblare il Ducato Fiat. Ne costruirà circa 40 mila l’anno.

Per la Fiat è un gran ritorno. Pochi lo sanno, lo storico stabilimento di Mosca nacque nel 1916 nell’ambito di un ampio piano per la creazione dell’industria automobilistica in Russia. Proprio qui, nella capitale, il magnate Riabushinskij nel 1915 sottoscrisse con la fabbrica di Torino l’accordo per l’assemblaggio del camion Fiat 15 ter. Ne furono prodotti 1392.

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Le componenti arrivavano direttamente dall’Italia verso la capitale russa. Una collaborazione stretta tra i due Paesi, cominciata – pensate – ai tempi degli zar. Proseguì anche dopo la Rivoluzione d’Ottobre culminando nella più recente nascita della città di Togliattigrad, la città dell’auto.

La Zil 111 rimane, però, nell’immaginario di tutti i russi come l’auto quella più amata, indimenticabile. Un po’ anche perché la si associa con il periodo del disgelo di Krusciov. Per tanti anni, la fabbrica fu chiamata ZIS, in onore di Iosif Vissarionovic Stalin. Fu Nikita Sergheevic, che per combattere il culto della personalità tolse il nome del “generalissimo” all’auto.

La Zil tornò ad essere Zil. Nel 1959 a Mosca si decise che i potenti  dell’Unione Sovietica dovevano viaggiare soltanto a bordo delle auto “made in Urss”. Così la lunga 111 (rigorosamente nera) divenne la limousine di rappresentanza sovietica. Nel 1962 Fidel Castro visito’ lo storico stabilimento di Mosca e Krusciov gli regalo una splendida 111 decapottabile. Per Cuba andava benissimo il decappottabile. Il leader maximo tornò a Cuba in aereo, il generoso regalo “personalizzato” lo seguì all’Havana in nave. Fu consegnata al cesseomandante Fidel direttamente dall’ambasciatore sovietico nell’isola della Libertà.

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Gagarin, Castro, due “mitiche”pagine della storia leggendaria della Zil. Poi la stagnazione e quella della Zil fu storia di ospiti più grigi. Pagine meno gloriose del libro dei ricordi. Ora la Ducato Fiat.

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