Cina: la bimba di otto anni col cancro ai polmoni

La piccola è il più giovane caso di cancro ai polmoni causato dallo smog, una vera e propria piaga sul territorio cinese.

Cina: la bimba di otto anni col cancro ai polmoni
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5 Novembre 2013 - 09.43


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Una bambina cinese di otto anni è il primo caso di cancro ai polmoni in Cina dovuto allo smog, su un paziente così giovane. A dichiararlo sono gli stessi medici che hanno in cura la piccola, che vive nei pressi di una strada molto trafficata nella provincia orientale del Jiangsu. Secondo i medici del Jiangsu Cancer Hospital di Nanchino, la bimbina è stata esposta a micro-particelle nocive e alla polvere per lunghi periodi.

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Il cancro, in particolare quello ai polmoni, è una delle cause di morte più frequenti in Cina, soprattutto nelle grandi città che registrano livelli di inquinamento atmosferico con valori anche decine di volte al di sopra della soglia di sicurezza fissata dall’Oms.

Soltanto a Pechino i casi di tumore sono aumentati del 56% , con il cancro ai polmoni che è diventato la prima causa di morte tra gli uomini e la seconda per le donne, dopo il cancro al seno, secondo i dati del Beijing Health Bureau. Il governo cinese sta da tempo cercando soluzioni per gli alti tassi di inquinamento atmosferico, con un programma di riduzione della dipendenza dal carbone come fonte primaria di energia: entro il 2020, secondo il Libro Verde dei Cambiamenti Climatici pubblicato lunedì dall’Accademia Cinese di Scienze Sociali, la Cina punta a ridurre la quantità di emissioni nocive in rapporto al prodotto interno lordo del 40-45% entro il 2020.

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Gli ultimi dati ufficiali cinesi riguardanti il fenomeno, vedono il Paese come uno tra quelli maggiormente responsabili dell’inquinamento a livello globale: nel 2012, secondo le statistiche ufficiali, la Cina ha prodotto emissioni di CO2 per oltre 9,2 miliardi di tonnellate, circa il 27% delle emissioni nocive a livello globale. Tra le altre misure anti-inquinamento del governo c’è l’istituzione di una classifica delle città più inquinate, che prevede un bollettino giornaliero sui rischi dell’esposizione all’inquinamento e differenti livelli di allerta a seconda del tasso di concentrazione di polveri sottili nell’atmosfera.

Uno dei casi più recenti di inquinamento atmosferico è di poche settimane fa e ha coinvolto la città di Harbin, nel nord-est della Cina, dove vivono undici milioni di persone. Il livello di smog era talmente alto da bloccare la circolazione nelle strade, con una visibilità ridotta a tre metri: la concentrazione di polveri sottili PM 2.5 nell’aria era arrivata a superare i novecento microgrammi per metro cubo di ossigeno, una soglia più di quaranta volte superiore a quella stabilita’ dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, fissata in 25 microgrammi per metro cubo.

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