Nel consueto discorso di fine anno, Obama traccia le linee del suo 2013 passando dalla disoccupazione alla riforma sulla sanità, fino all’immigrazione e alla guerra in Afghanistan. Il presidente degli Stati Uniti tuona con una promessa: «Il 2014 sarà un anno di svolta. Il mondo sarà più sicuro».
Il bilancio Usa sarà più solido il prossimo anno: «Il 2014 deve essere l’anno dell’azione per la creazione di lavoro, anche se, nel 2013 le nostre aziende hanno creato altri 2 milioni di posti di lavoro». Anche dalla copertura sanitaria arrivano dati importanti, con milioni di americani che hanno beneficiato della riforma e molti altri hanno aderito grazie al sito Healthcare.gov. Il finale sull’economia vira d’obbligo sul tetto del debito, causa dello shutdown che ha fatto tremare gli States: «Sulla possibilità per gli americani di onorare i debiti non siamo disposti a negoziare». Quanto all’Afghanistan e alla politica estera, Obama assicura: »Entro la fine del 2014, la guerra sarà finita. Grazie ai nostri soldati in tutto il mondo, siamo più sicuri» .
Non poteva mancare un accenno allo scandalo Datagate e il rapporto con i servizi segreti, su cui si esprimerà in maniera più completa a gennaio: «C’è la possibiltà che alcuni dati raccolti dalle agenzie di intelligence siano stati conservati da compagnie private e non dal governo». Per Snowden nessun perdono: «Ha danneggiato gli Stati Uniti». Finale sulla sua popolarità, in discesa secondo gli ultimi sondaggi: «Non è come la vedo, ci sono stati alti e bassi ma io misuro il successo in base a come vanno le cose per le famiglie americane».