«È impossibile che Papa Francesco gli abbia dato quel permesso»: con queste parole, il sacerdote Josè Ceschi, responsabile della parrocchia della località argentina di San Lorenzo, che frequenta Jaqueline Lisboa, ha messo in dubbio il contenuto della telefonata che la donna ha ricevuto dal pontefice, durante la quale le avrebbe detto che «non c’è nulla di male» se prende la comunione, pur essendo sposata con un uomo divorziato.
In un’intervista radiofonica, Ceschi ha detto che «se qualsiasi sacerdote decide di concederti l’assoluzione in questo caso, è come consegnare un assegno e poi vai in banca e ti dicono che non si sono soldi sul conto», esprimendo il suo appoggio a Sergio Tefful, il sacerdote della sua parrocchia che avrebbe negato i sacramenti alla donna. «Il fatto è che il Papa, come tutti i vescovi e sacerdoti, deve essere padre, madre e maestro e mantenere il cuore aperto. Ma non può superare certi limiti, deve dire le cose come sono», ha sottolineato il parroco, secondo il quale «il Papa non può dire certe cose, non può passare al di sopra del vescovo».
Ceschi ha spiegato che non dubita del fatto che Francesco abbia telefonato a Jaqueline Lisboa «perchè lui è così, sorprende alla gente», ma ha aggiunto che «al resto della storia non ci credo, sono tutte invenzioni o è stato mal interpretato, perchè è assurdo, è qualcosa che va contra tutto quanto vi è di stabilito»
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