La Corte Costituzionale turca ha stabilito che il blocco imposto a YouTube dalle autorità di Ankara viola i diritti degli utenti e la libertà di espressione. Lo ha riferito il sito web del quotidiano Hurriyet, che ricorda come la stessa corte il 2 aprile abbia emesso un’analoga sentenza riferita però al blocco imposto a Twitter. La Corte ha così accolto i ricorsi contro lo stop all’accesso a YouTube presentati singolarmente dagli avvocati della stessa piattaforma di video-sharing, dai rappresentanti del sindacato degli avvocati turchi e da alcuni esponenti del principale partito di opposizione (Chp).
La Corte renderà note nei prossimi giorni le motivazioni della sentenza. Il sito di video-sharing è stato bloccato dall’autority per le telecomunicazioni (Tib) il 27 marzo, in seguito alla pubblicazione dell’intercettazione di una riunione presso il ministero degli Esteri sulla crisi in Siria. Il 4 aprile un tribunale amministrativo di Ankara aveva accolto il ricorso contro il blocco presentato dal sindacato degli avvocati di Ankara, ma il giorno dopo aveva decretato che il blocco poteva continuare come misura preventiva, fino alla rimozione dei «contenuti illeciti».