Pinotti: serve un piano per la Libia

Il ministro della Difesa parla del contributo italiano in Iraq e per la crisi libica: serve un'organizzazione internazionale. L'Italia è pronta a dare una mano.

Pinotti: serve un piano per la Libia
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28 Giugno 2014 - 11.14


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«La nostra intenzione p quella di dare un contributo per stabilizzare la crisi in Iraq. L’Italia è pronta anche a fare un piano per la Libia, ma c’è bisogno di un’autorità politica che ce lo chieda e una comunità internazionale che lo condivida in sede Onu e faccia un progetto strategico in cui venga riconosciuta all’Italia una giusta responsabilità e un giusto protagonismo». Così Roberta Pinotti, ministro della Difesa, in un colloquio con la Stampa. In Iraq «un intervento militare non è all’ordine del giorno. Lo scopo è piuttosto favorire la creazione di un governo di solidarietà nazionale, per evitare che una parte non si senta compresa e appoggi la lotta fondamentalista», dice Pinotti.

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L’Italia «è disponibile a collaborare. Gli Usa stanno mandando 300 consiglieri per individuare le necessità dell’esercito iracheno. Quando completeranno la valutazione, se ci verrà chiesto qualcosa faremo la nostra parte. La capacità che in particolare ci viene riconosciuta è quella della formazione delle forze armate e dell’ordine». In Libia «il premier al Thinni ci aveva chiesto di andare ad addestrare le loro forze. Siamo disponibili se vengono garantite le condizioni di sicurezza», dichiara Pinotti. «Come abbiamo fatto in Tunisia, poi, possiamo contribuire al controllo dei confini e fornire pattugliatori per il mare, in modo da affrontare anche il tema dell’immigrazione clandestina. Sull’Afghanistan »la richiesta degli alleati è di continuare a occuparci della zona di Herat. Credo sia importante che resti il nostro impegno nella regione«, dice il ministro, secondo cui in Siria »si deve ripartire dall’ipotesi di una via d’uscita concordata con Assad«.

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