Boeing, Mosca accusa Kiev: è stato caccia ucraino

La Russia smentisce ancora il suo presunto coinvolgimento nello schianto del volo MH17 nell'est dell'Ucraina. Si tratterebbe di un un aereo militare ucraino SU-25.

Boeing, Mosca accusa Kiev: è stato caccia ucraino
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21 Luglio 2014 - 18.03


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Il disastro del volo MH17 della Malaysia Airlines distrutto sui cieli ucraini non sarebbe statao causato da un lancio di un missile appartenente ai ribelli filorussi, bensì a un caccia del governo di Kiev. È questo quanto ha denunciato il ministero della Difesa russo: non è stato rilevato il lancio di alcun missile vicino la rotta del Boeing.

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Il caccia in questione sarebbe un aereo militare ucraino SU-25 che si trovava a una distanza fra i 3 e i 5 chilometri dal Boeing della Malaysia Airlines poco prima dell’abbattimento. Il generale dello Stato Maggiore dell’esercito russo, Andrei Kartapolov, ha detto: “Abbiamo visto l’ascesa di un aereo ucraino SU-25 in direzione del Boieng malese che si trovava a una distanza fra i 3 e i 5 chilometri. Il SU-25 Dispone di missili aria-aria che possono arrivare fino a 12 chilometri e garantiscono la distruzione dell’obiettivo fino a 5 chilometri”.

La Russia ha smentito inoltre di aver fornito ai separatisti ucraini i missili Buk sospettati da Kiev e Washington di essere stati usati per abbattere il Boeing. Il ministero della Difesa russo poi reso noto che al momento del disastro aereo satelliti americani sorvolavano la zona, ed ha chiesto a Washington di condividere eventuali immagini documentate.

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Kiev: cessate il fuoco sull’area – E proprio nella zona in cui è caduto il Boeing il presidente ucraino Petro Poroshenko ha ordinato il cessate il fuoco, come ha detto l’agenzia russa Interfax. “Le forze militari ucraine – ha detto dopo un incontro con l’ambasciatore malese a Kiev – devono interrompere le operazioni e astenersi dall’aprire il fuoco in un ragigo di 40 km dal luogo della tragedia”.

Gli olandesi ispezionano i corpi – Intanto una squadra di inquirenti olandesi ha esaminato i corpi delle vittime dell’abbattimento del Boeing malese, su un treno nella stazione di Torez, nei pressi del luogo del disastro, nell’Ucraina orientale controllata dai separatisti filorussi. Maschera sul viso, accompagnati da rappresentanti Osce, hanno aperto i 5 vagoni dove sono conservati i cadaveri. I vagoni dovrebbero essere frigoriferi, ma l’odore, riferiscono testimoni, è molto forte.

Nuove sanzioni alla Russia – Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, che martedì presiederà il primo consiglio Affari esteri Ue, dopo aver discusso con i colleghi tedesco, francese e britannico, ha affermato che la reazione europea alla crisi ucraina, degenerata con l’abbattimento dell’aereo malese, “sarà coordinata, unitaria e forte”.

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E il primo ministro britannico David Cameron presiederà oggi un altro meeting d’urgenza prima di riferire alla Camera dei Comuni sugli sviluppi relativi al disastro. Cameron ha ribadito oggi che l’Ue è pronta ad imporre nuove sanzioni alla Russia se non si vedranno cambiamenti e ha ricordato di aver parlato ieri con il presidente Vladimir Putin sottolineando che “il mondo lo guarda”.

“Quello che è accaduto è un episodio orribile. Tutti vogliono sapere se Putin farà ogni cosa in suo potere» affinché i separatisti garantiscano accesso al territorio per permettere lo svolgimento delle indagini. “Il mondo – ha continuato Cameron – vuole vedere anche un cambiamento vero nell’atteggiamento della Russia rispetto alla crisi in Ucraina”. Sulle sanzioni ha poi spiegato: «l’Ue è pronta a fare passi ulteriori”, quindi ha ribadito: la Russia deve sapere che azioni verranno intraprese se non ci sarà un cambiamento radicale.

Kiev conferma: un mediatore di Mosca vuole nascondere le scatole nere – L’ambasciatore ucraino a Roma, Yevhen Perelygin, ha confermato oggi la notizia trapelata ieri di un’intercettazione telefonica, in cui un mediatore di Mosca chiedeva ai ribelli di non consegnare le scatole nere. L’autenticità dell’intercettazione è stata verificata, ha detto l’ambasciatore, dall’intelligence ucraina e da quelle di altri paesi. «Ci risulta – ha aggiunto – che sono state ritrovate due scatole nere dai terroristi. La nostra posizione è di non distruggerle».

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