Dopo le accuse rivolte negli ultimi giorni al Cremlino da Kiev e Washington, ieri sera Mosca ha messo in dubbio la ricostruzione del caso del “Boeing 777” della Malaysia Airlines abbattuto la sera del 17 luglio nei pressi di Donetsk. Alle ipotesi sollevate sul suo coinvolgimento nella vicenda, il governo russo ha ribattuto mettendo in fila dieci domande rivolte principalmente all’Ucraina e, in secondo luogo, anche agli Stati Uniti.
I dieci quesiti ruotano fondamentalmente attorno a un elemento che, se provato, potrebbe ribaltare tutte le ipotesi sinora messe sul tavolo dalle forze occidentali e da buona parte dei media internazionali. Si tratta della presenza di un caccia militare dell’esercito ucraino che Mosca avrebbe intercettato proprio nelle vicinanze del punto in cui il volo “MH17” ha terminato la sua corsa.
Ad argomentare la tesi sono due funzionari di alto livello dell’esercito russo, il capo di stato maggiore Andrey Kartopolov ed il comandante dell’aeronautica, Igor Makushev, i quali hanno di fatto smontato la posizione sinora assunta da Kiev dimostrando che la responsabilità di quanto accaduto non sarebbe da attribuire alle milizie filorusse dell’Ucraina orientale bensì a una precisa azione militare dell’esercito ucraino.
Ecco le dieci domande pubblicate ieri sera da Russia Today:
1. Perché il volo “MH17” ha lasciato il corridoio internazionale nel momento in cui sorvolava la città di Donetsk virando verso nord?
2. Questo cambio di percorso è stato dovuto a un errore della cabina di comando dell’aereo, oppure il pilota è stato tratto in errore perché ha seguito le indicazioni del controllori del traffico aereo di Dnepropetrovsk?
3. Perché l’esercito ucraino ha schierato un imponente sistema di difesa anti-aerea in quest’area dell’Ucraina dell’est ,se le milizie separatiste non hanno velivoli a loro disposizione?
“Per quanto ne sappiamo – hanno spiegato in proposito i generali dell’esercito russo – l’esercito ucraino aveva tre o quattro battaglioni di difesa aerea dotati di sistemi di “Buk-M1 SAM” schierati in prossimità di Donetsk il giorno dell’incidente. Questo sistema è in grado di colpire bersagli in un’area compresa tra i 22 e i 35 km d’altezza”.
4. Perché Kiev ha implementato il sistema missilistico “Buk” proprio nella zona controllata dalle milizie separatiste in cui è avvenuta la tragedia?
“Abbiamo foto satellitari dei luoghi in cui l’esercito ucraino ha schierato le sue unità di difesa aerea nella parte sud orientale del Paese – ha affermato l’esercito russo – Le prime tre sono state scattate il 14 luglio. La prima mostra sistemi di lancio “Buk” situtati 8 km a nord ovest di Lugansk (un TELAR e due Tels). La seconda foto mostra radar situati 5 km a nord di Donetsk. Si possono vedere due TARs insieme ad altre attrezzature militari. La terza foto mostra sistemi di difesa aerea a nord di Donetsk (un sistema di lancio TELAR e circa 60 militari oltre a veicoli, tendoni e altre apparecchiature). Una foto della stessa area scattata il 17 luglio (il giorno dell’abbattimento dell’aereo, ndr), mostra che i sistemi di lancio non ci sono più”.
5. Perché il giorno dello schianto dell’aereo è stato registrato un aumento delle attività dei radar dell’esercito ucraino “9S18 Kupol-M1”, componenti del sistema “Buk”, installati nell’area dell’abbattimento?
6. Perché quel giorno un aereo militare ucraino percorreva il corridoio internazionale riservato agli aerei civili?
“C’erano tre aerei civili in quell’area in quel lasso di tempo – ha detto in proposito l’esercito di Mosca -: un volo Copenaghen-Singapore (17:17), un volo Parigi-Taipei (17:24) e il volo Amsterdam-Kuala Lumpur. Sistemi di monitoraggio russi hanno però registrato anche la presenza di un caccia dell’aeronautica ucraina, probabilmente un “Su-25” in procinto di avvicinarsi al “Boeing” malese da cui distava 3-5 km prima del suo abbattimento. Il “Su-25” è in grado di raggiungere quota 10.000 metri d’altezza per un breve periodo di tempo. Il suo armamento standard include missili aria-aria R60, in grado di colpire bersagli distanti fino a 12 km”.
7. Perché un caccia militare ucraino volava nello stesso momento e nella stessa area attraversata da un aereo passeggeri?
8. Da dove proviene il lancio del missile? Da dove proviene il video diffuso dai media occidentali secondo cui il sistema “Buk” utilizzato sarebbe stato trasferito dal territorio russo in quello ucraino?
“Il video in questione è frutto di una montatura – sostiene l’esercito russo – Questo video è stato realizzato nella città di Krasnoarmeisk, come dimostra il cartellone che si vede sullo sfondo in cui compare la pubblicità di una concessionaria di auto al civico 34 di Dnepropetrovsk Street. Krasnoarmeysk, come noto, è sotto il controllo dei militari ucraini dall’11 maggio”.
9. Dimostrato che il video è stato realizzato in una parte di territorio ucraino controllato da Kiev, dove si troverebbe adesso il sistema lanciamissile? E quando è stata l’ultima volta che un missile è stato lanciato da questo sistema?
10. Perché non ci sono le prove che dimostrerebbero che l’aereo è stato abbattuto da un missile lanciato dalle milizie separatiste filorusse?
“I funzionari americani – concludono i generali dell’esercito russo – affermano di avere foto satellitari che proverebbero che l’aereo di linea della Malesia è stato abbattuto da un missile lanciato dalle milizie filorusse, ma nessuno ha visto finora queste fotografie. Per quanto ne sappiamo, è vero che un satellite degli Stati Uniti ha sorvolato il sud-est dell’Ucraina il 17 luglio al momento dell’abbattimento. Se i nostri colleghi statunitensi hanno immagini di questo satellite, dovrebbero però condividerle con la comunità internazionale affinché vengano esaminate nel dettaglio. Può essere una coincidenza, ma ciò che è certo è che un satellite americano ha sorvolato l’Ucraina esattamente nello stesso momento in cui l’aereo malese è stato abbattuto”.