La beffa Astori, giocata dalla Roma alla Lazio, segna il punto più alto della rivincita giallorossa e il punto più basso della depressione biancoceleste, a un anno e due mesi dalla storica finale di Coppa Italia decisa dal gol di Lulic.
Se Iturbe soffiato alla Juve è stato il fiore all’occhiello del mercato estivo 2014, Astori soffiato alla Lazio è il capolavoro di Walter Sabatini, 59 anni, direttore sportivo della Lazio di Lotito dall’agosto 2004 al 30 giugno 2008, direttore sportivo della Roma americana dal 9 giugno 2011 e sotto contratto sino al 30 giugno 2017.
La tempistica, le modalità e i costi dell’operazione (2,6 milioni di euro per il prestito annuale; 5,4 milioni di euro per il riscatto del cartellino), il valore del ventisettenne difensore bergamasco (7 presenze e 1 gol in Nazionale) che interessava anche alla Juve e al Milan: questo è un colpo da manuale.
Lotito e Tare inseguivano Astori da oltre un mese, Sabatini l’ha soffiato loro in un pomeriggio. Sarà interessante conoscere le motivazioni che i dirigenti biancocelesti addurranno per spiegare un autogol di portata devastante per una tifoseria in rotta totale con l’attuale gestione societaria.
Ieri, abbiamo definito una guerra tutta sbagliata quella di Lotito contro i propri tifosi che hanno il sacrosanto diritto di disertare l’Olimpico. Calciomercato.com rafforza la propria convinzione. Altro che scrivere comunicati in cui, fra l’altro, incredibilmente si afferma: “Vorrei ricordare a chi continua ad osteggiarmi che disertare lo stadio è un colpo che non viene inferto solo alla Società, ma anche ai singoli calciatori e all’onore della maglia. Chi boicotta gli spalti nel tentativo di fronteggiare la mia figura fa solo il male della Lazio e di nessun altro”.
Lotito pubblica comunicati che non stanno né in cielo né in terra, censura i suoi tifosi che esercitano il libero diritto di critica e di protesta. Intanto, la Roma gli soffia Astori. Secondo voi, dov’è l’errore?