Via libera ai farmaci sperimentali per cercare di fermare l’epidemia di Ebola che sta colpendo l’Africa occidentale. Lo ha deciso l’Organizzazione mondiale della sanità: «Nelle particolari circostanze di questa epidemia – informa l’Oms riassumendo le conclusioni del panel riunitosi ieri a Ginevra – e a patto che si verifichino alcune condizioni, il comitato ha raggiunto il consenso sul fatto che è etico offrire interventi non provati, di cui non sono ancora noti l’efficacia e gli effetti avversi, come potenziale trattamento o prevenzione». Ma «criteri etici devono guidare questi interventi». Fra gli altri «trasparenza, consenso informato e libertà di scelta».
Gli esperti consultati dall’agenzia delle Nazioni Unite per la sanità concordano quindi sulla possibilità di utilizzare farmaci o vaccini non ancora registrati (non giunti al termine del tradizionale iter sperimentale), a condizione di rispettare i seguenti criteri etici: «Trasparenza sotto tutti gli aspetti dell’assistenza, consenso informato, libertà di scelta, riservatezza, rispetto della persona, tutela della dignità e coinvolgimento della comunità». Inoltre, «al fine di comprendere la sicurezza e l’efficacia di questi interventi», il panel ritiene che, «se e quando verranno usati, c’è l’obbligo morale di raccogliere e condividere tutti i dati prodotti, compresi quelli derivanti da trattamenti somministrati in via compassionevole (accesso a farmaci non approvati, al di fuori da una sperimentazione clinica)». Per «l’unanimità» degli specialisti consultati dall’Oms è anche «dovere morale» che i prodotti ancora sperimentali utilizzati contro l’Ebola come trattamento o in prevenzione «vengano valutati nei migliori trial clinici che le particolari circostanze consentano, così da provarne definitivamente la sicurezza e l’efficacia, o al contrario interromperne l’impiego».
In aggiunta a queste raccomandazioni, infine, il comitato di medici, scienziati ed eticisti identifica alcuni punti che richiederebbero «un’analisi e una discussione più dettagliata»: l’individuazione di «modi etici per raccogliere dati» durante la somministrazione dei prodotti sperimentali in questa situazione di emergenza, di «criteri etici secondo i quali stabilire priorità nell’uso di terapie e vaccini sperimentali», e di «criteri etici per arrivare a un’equa distribuzione» di queste misure «all’interno delle comunità e nei Paesi, a fronte di un numero crescente di possibili nuovi interventi, per nessuno dei quali – osserva il panel consultato dall’Oms – è probabile possa essere soddisfatta la domanda a breve termine». Gli esperti definiscono l’epidemia di Ebola che ha colpito l’Africa occidentale «la più vasta, grave e complessa della storia». Un report dettagliato dell’incontro sarà reso pubblico il 17 agosto.