Il libro di Valèrie Trierweiler «è un concorso di indecenza», un penoso «regolamento di conti» e «un grave disonore per la Francia, provocato sia da chi ha scritto il libro, sia dal suo protagonista». Con Hollande e Sarkozy è inziata la «lunga discesa agli Inferi» della figura del presidente della Repubblica. La crisi economica e politica necessita «il ritorno alle urne» per dare «la parola al popolo». Marine Le Pen, leader del Front National, si è detta «pronta a guidare» la Francia.
Dopo gli ultimi due presidenti «è tempo che si torni all’onore e al rispetto delle istituzioni», afferma. «La Francia si trova in una grave crisi economica, sociale e adesso anche politica», alla quale Hollade «reagisce moltiplicando i rimpasti (il secondo in tre mesi), ma l’unica soluzione democratica è lo scioglimento dell’Assemblea nazionale».
Quando il 16 settembre il premier Valls chiederà la fiducia, secondo Le Pen, la otterrà poichè «i socialisti dissidenti abbaiano ma non mordono. Si agiteranno, ma non voteranno contro perchè non vogliono tagliare l’albero sul quale sono seduti». La coesistenza col presidente Hollande? «L’articolo 20 della Costituzione francese dice che il governo determina e conduce la politica della nazione», dunque se Fn vincesse le elezioni, «io – ha affermato – determinerei e condurrei la politica della nazione. Che farà Hollande? Si sottometterà o si dimetterà. Inaugurerà le fioriere, andrà a commemorare tutto quel che può, lui adora le commemorazioni. E noi governeremo».
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