Follia in Florida: uccide la figlia e sei nipotini

Donald Spirit, un pregiudicato di 52 anni, si è tolto la vita dopo aver brutalmente ucciso la ragazza e i sei piccoli, di età compresa tra i tre mesi e i dieci anni

Donald Spirit, autore del massacro in Florida
Donald Spirit, autore del massacro in Florida
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19 Settembre 2014 - 09.29


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Orrore in Florida. Un uomo di 52 anni ha assassinato la figlia e i sei nipotini, con il più grande che non superava i dieci anni di età. Dopo il folle massacro, Donald Spirit (questo il nome del responsabile) si è tolto la vita sparandosi un colpo in testa. Ma Spirit non era nuovo alle forze dell’ordine. Pregiudicato e con precedenti per droga, nel 2001 aveva ucciso il figlio Kyle, di otto anni, sparandogli alla testa in quello che era stato giudicato un incidente di caccia. In seguito era stato condannato a tre anni di prigione per detenzione illegale di armi da fuoco.

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Ieri pomeriggio, l’uomo ha chiamato la polizia alla sua abitazione e quando gli agenti sono arrivati ha rivolto l’arma verso sé stesso e ha fatto fuoco, uccidendosi, secondo quanto ha riferito ai giornalisti lo sceriffo locale Robert Shultz, che non ha voluto rivelare che tipo di arma sia stata usata per la strage. Il nome delle sue vittime, ha detto lo sceriffo, non viene ancora reso noto poiché non tutti i loro parenti sono stati ancora avvisati. Bell è una cittadina di 35 mila abitanti nel centro-nord della Florida e ora è sotto shock, ha detto lo sceriffo Schultz. “Ci sono alcune cose nella vita che si possono spiegare, altre no”, ha affermato lo sceriffo, citato dall’Orlando Sentinel. “Qui siamo come una famiglia e continueremo ad esserlo e riusciremo a superare quanto è successo”. E apparentemente la famiglia era importante anche per Spirit. Prima del processo per l’uccisione del figlio Kyle, in un intervista allo stesso orlando Sentinel aveva affermato nel 2003 di avere problemi psicologici, di essere stato in una clinica per malattie mentali e di essere sotto farmaci. Ma “le medicine non funzionano. L’unica medicina che ho – aveva detto – è la mia famiglia”.

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