Condannata a morte per blasfemia: c'è speranza per il ricorso

Asia Bibi, una donna pakistana, è stata accusata da due uomini di aver insultato l'Isla: per questo è stata condannata a morte.

Asia Bibi
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21 Ottobre 2014 - 09.39


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La Commissione per i diritti umani del Pakistan (Hrcp) spera che quando la Corte suprema esaminera’ l’appello contro la condanna a morte per blasfemia di Asia Bibi, una donna cristiana madre di cinque figli, “lo faccia prendendo in considerazione tutti gli aspetti del caso”.

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Lo scrive oggi il quotidiano Dawn di Islamabad. La settimana scorsa la condanna alla pena capitale per la donna, accusata da due persone di aver insultato l’Islam, e’ stata confermata dall’Alta Corte di Lahore. In un comunicato a Lahore la Hrcp sostiene che “il risultato dell’appello di Asia Bibi all’Alta Corte ha deluso molti ed ora tutti gli occhi sono puntati sulla Corte Suprema”.

“Il Pakistan – si dice ancora – e’ in una situazione difficile perche’ la legge sulla blasfemia, ed il modo in cui viene applicata, non sono stati sottoposti ancora ad una necessaria revisione”. Mentre continuiamo ad attenderci che il sistema giudiziario non manchera’ di rispondere alle speranze di giustizia per una povera donna, sostiene infine la Commissione, il compito principale in futuro riguardera’ i legislatori e gli ulema. “Perche’ – conclude il documento – se essi non si renderanno conto dell’impatto che questa legge sta avendo sul modo di pensare della gente e sulla alimentazione dell’intolleranza in Pakistan, dovremo affrontare difficolta’ anche maggiori”.

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