Il generale libico: se il terrorismo vince arriva a casa vostra

Khalifa Haftar, impegnato nella lotta alle organizzazioni terroristiche, parla del pericolo che tutto il mondo corre: l'Europa si svegli, siamo a rischio catastrofe

Khalifa Haftar
Khalifa Haftar
Preroll AMP

Desk3 Modifica articolo

28 Novembre 2014 - 10.34


ATF AMP

«Gli europei non immaginano la catastrofe che stiamo rischiando da questa parte del Mediterraneo. Combatto il terrorismo nell’interesse del mondo intero. La prima linea passa per la Siria, per l’Iraq. E per la Libia. Attraverso l’immigrazione illegale, ci arrivano jihadisti turchi, egiziani, algerini, sudanesi. Tutti fedeli ad Ansar al Sharia o all’Isis: quanti italiani sanno che davanti a casa loro, a Derna, è stato proclamato il califfato e si tagliano le teste? L’Europa deve svegliarsi». A rivelarlo è il generale libico Khalifa Haftar, che contro gli islamisti chiede armamenti efficienti per rimpiezzare la tecnologia vecchia che inviano Egitto, Algeria ed Emirati. «Non chiediamo che ci mandiate truppe di terra o aerei a bombardare: se abbiamo le forniture militari giuste, facciamo da noi. Il mondo vede i nostri soldati decapitati, le autobombe, le torture: potete accettare tutto questo?», aggiunge Haftar. Ex fedelissimo di Gheddafi, in risposta a chi ritiene fosse meglio il Rais piuttosto che la polverizzazione delle Libia, sottolinea: «Questo caos è figlio di Gheddafi. Del suo regime. D’una certa mentalità in cui ha cresciuto i libici».

Top Right AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version