Kiev è pronta a imporre la legge marziale nel sud-
est dell’Ucraina e a dichiarare guerra alla Russia sono
dichiarazioni di Sergei Pashinsky, che presiede il
Comitato parlamentare per la sicurezza nazionale e la difesa.
Secondo il deputato, la decisione era già stata presa, ma
poi ” è stata rinviata per motivi finanziari”. Nel frattempo i
filorussi dell’Est rispondono dicendosi pronti a combattere su
tre fronti.
Forse quella di far rimbombare i tamburi di guerra
è soltanto una tattica, il presidente dell’Istituto strategia
nazionale russo , Mikhail Remizov dice che “non si dovrebbe
prendere troppo sul serio tali dichiarazioni, i deputati ucraini
in primo luogo vogliono comportarsi da “falchi” mntre i loro
leaders sono costretti a fare concessioni tattiche. Per l’Ucraina
Notizie dai Balcani Lunedi 26 Gennaio
e le sue forze armate la dichiarazione di una legge marziale
o guerra non migliorerà l condizioni operativ e e tecniche,
mentre una a dichiarazione di guerra giocherebbe certo un
ruolo negativo perché consentirebbe all’altra parte di agire a
mani libere. Pertanto, per Kiev, è megliocontinua a manovrare
tatticamente finchè sarà necessario”. Secondo l’esperto,
l’ipocrisia è molto più redditizia per l’Ucraina che un’ipotesi
di guerra”Questa è una tendenza comune, nel mondo di oggi
si combattono molte guerre ma in modo diverso, la guerra nel
senso tradizionale del termine non esiste più”.
Questi toni belligeranti, assieme alla ripresa dei
bombardamenti sui civili però preoccupano anche la NATO: il segretario generale Jens Stoltenberg fa sapere di essere pronto a incontrare il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov fra pochi giorni a Monaco di Baviera.In un’intervista,
Stoltenberg ha sorvolato sulla nuova aggressività e sui
bombardamenti di Kiev e invece ha descritto un “aumento
sostanziale di attrezzature pesanti russe” nell’area del
Donesk.
“Parliamo di carri armati, veicoli armati, artiglieria,
sistemi di difesa aerea avanzati”, ha dichiarato Stoltenberg
durante una visita in Kosovo, dove la NATO ha circa 5.000
soldati in una forza di pace. Stoltenberg aggiunge che suoi
capi militari adesso dovrebbero ristabilire i contatti con i loro
omologhi russi, dopo mesi di tensione. “Posso confermare
quello che Lavrov ha dichiarato pochi giorni fa, ovvero che
siamo pronti a incontrarsi a margine della conferenza di
Monaco di Baviera”, ha aggiunto, riferendosi alla conferenza
annuale sulla sicurezza di Monaco di Baviera in rogramma dal
6 all’ 8 febbraio.
Anche i separatisti della repubblica di Donesk si calano
nel nuovo clima di minacce: «Da parte nostra non ci saranno
più tentativi di parlare di tregua», ha detto il lodo leader, Aleksandar Zakharcenko dopo la presa dell’aeroporto di Notizie dai Balcani Lunedi 26 Gennaio
Donetsk da parte dei ribelli. Il “presidente” separatista ha
quindi aggiunto che i suoi uomini intendono «andare avanti»
nell’offensiva «fino ai confini della regione di Donetsk” ma
ma anche ha anche avvertito che “se ci sarà una minaccia
anche da altre parti essa sarà liquidata, Kiev non si rende
conto che siamo in grado di attaccare contemporaneamente su
tre direzioni».
Zakharcenko, si dice pronto a proseguire solo con il
presidente ucraino Petro Poroshenko le trattative per risolvere
il conflitto nel Donbass. e sostiene di non vedere «più il senso
di continuare i colloqui nel formato del gruppo di contatto di
Minsk nella stessa composizione. Parleremo quando arriverà
Poroshenko. Qui siamo di fronte ad un’ offensiva di Kiev, di
quali negoziati parliamo?».Nelle ultime 24 ore nella regione di
Donetsk sono stati uccisi 16 civili e altri 18 sono rimasti feriti,
mentre tra le file dei miliziani separatisti si contano 24 morti
e 30 feriti. Lo ha detto un rappresentante del ministero della
Difesa dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Eduard Basurin. Ieri a Majupol è stato di 30 morti e 93 feriti
il bilancio delle vittime del lancio di missili “Grad”, durante
un’offensiva dei separatisti.
A Mosca, aprendo una riunione del Consiglio di sicurezza
nazionale, il presidente Vladimir Putin ha accusato Kiev
non solo di non aver fornito una risposta chiara alla proposta
russa, ma di aver «dato un ordine ufficiale di cominciare
un’azione militare su larga scala virtualmente sull’intero
perimetro della linea di contatto. La responsabilità per
l’aggravamento del conflitto nell’est ucraino e per la morte
dei civili ricade su coloro che danno gli ordini criminali di
usare l’artiglieria e l’aviazione indiscriminatamente su zone
densamente abitate, ha aggiunto.
Alla guerra guerreggiata infine se ne affianca
anche una commerciale: le autorità ucraine tendono a
mantenere le marche di vini di Crimea “Massandra”, “New
Notizie dai Balcani Lunedi 26 Gennaio
Light” e “Magarach” come la proprietà nazionale, a dirlo
sono ,funzionari del ministero delle Politiche Agrarie e
Alimentari.
“Oggi, esiste un progetto del ministero dell’Agricoltura per
registrare nuovamente questi marchi a Kiev come ucraini
originali. Questa è una questione d’onore”, ha detto il capo del
ministero, commentando la necessità di risolvere i problemi
di ex imprese statali ucraine sul territorio della Crimea “. La
storia della vinificazione in Crimea conta centinaia di anni le
le cantine del “Massandra” frono fondate dal l principe Lev
Golitsyn nel 1894. L’enoteca della cantina contiene circa un
milione di bottiglie.
Argomenti: nato