Il governo di Kiev cerca di far fronte alla crisi economica ed alle contemporanee richieste di rigore formulate dal Fondo monetario internazionale che gli concede prestiti. L’ultima crisi è stata scongiurata in extremis nell’ennesima riunione europea, che ha impedito la chiusura dei rubinessi da parte di “Gazprom” che non ha ricevuto i pagamenti concordati, ma nel frattempo la Commissione nazionale per l’energia e gli alloggi ha deciso di trasferire questi costi sulla popolazione che da decenni era abituata a ricevere gas prima gratuitamente e poi ad una tariffa politica. Risultato: il prezzo medio delle forniture per i cittadini aumenta del 285 per cento.
Le reazioni a tale provvedimento si prevedono durissime: l’ucraino che aveva sognato un aggancio all’Europa oggi si trova a dover subire oltre alle conseguenza della guerra civile quella di un’economia devastava, la valuta nazionale (la “grivna”) ha perso in un anno il 70 per cento del suo valore e da una settimana è stato deciso il razionamento alimentare.
Le tariffe com’è logico vengono aumentate dal 1 aprile al 30 ottobre per categore di consumo e più in dettaglio aumentano di 2,2 volte per le aziende per salire fino al 2,85 imposto alla fascia media dei consumatori, questo può rivelarsi esiziale anche per quel che resta dell’industria ma i paletti posti dal Fondo monetario non lasciavano scampo e senza una stretta finanziaria la prossima rata del prestito di 17,5 miliardi non sarebbe stata stanziata.
Naturalmente dopo una decisione del genere per Mosca è facile ironizzare sull scelte di Kiev e soprattutto prendere le parti della povera gente: “Per i cittadini ucraini questa è un’umiliazione – commenta il presidente Vladimir Putin – abbiamo parlate della situazione economica, formalmente tutto è corretto, ma in sostanza per il popolo si tratta di un’ umiliazione”, ha commentato nel corso di una riunione del Consiglio di Stato supremo dell’Unione fra Russia e Bielorussia. Adesso in Ucraina si temono anche ripercussioni e ribellioni sul piano sociale, già da tempo l’esercito di Kiev fatica a trovare coscritti e il fenomeno della renitenza alla leva si è fortemente diffuso, adesso questa nuova mazzata sull’economia delle famiglia potrebbe avere effetti imprevedibili.