La guerra dei Le Pen: mio padre non parli più a nome del partito

Il FN si è riunito per decidere eventuali sanzioni contro il suo fondatore e presidente onorario che aveva definito le camere a gas un "dettaglio" della storia.

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4 Maggio 2015 - 14.19


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Jean-Marie Le Pen, è colpevole di aver ripetuto a più riprese le sue ben note affermazioni sulle camere a gas “dettaglio” della Storia. Ieri la presidente del partito, la figlia Marine Le Pen che ha chiesto la riunione dell’organismo disciplinare del FN, ha auspicato che il padre non parli più a nome del partito.

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L’ultimo episodio rivelatore di tensioni all’interno del movimento di estrema destra e’ avvenuto il 1 maggio, quando alla tradizionale festa annuale si è presentato l’anziano ex leader, non invitato, raccogliendo diversi applausi. A Jean-Marie restano legati alcuni dirigenti più anziani, mentre la nuova guardia, vicina a Marine, vuole evitare che le sbandate dialettiche del fondatore abbiano ripercussioni negative sull’immagine del Front National. “Ho la sensazione – ha detto ieri in tv la figlia Marine, che non si opporrebbe ad un’espulsione del genitore – che lui non sopporti che il Front National continui ad esistere senza di lui a dirigerlo. Mi dispiace”.

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