Si chiama Adou Ouattara, ha 8 anni e la sua foto ha fatto il giro del mondo a inizio maggio: è il bambino scovato dai metal detector all’interno di una valigia alla frontiera con la città autonoma di Ceuta (Spagna). Il picco Adou si è riunito finalmente con la madre, Lucie Ouattara, arrivata in nave da Algeciras.
“È stato molto toccante”, ha detto a El Mundo l’avvocato della famiglia, Juan Isidro Fernandez. “Il bambino è corso incontro alla madre, che è scoppiata a piangere”. Basteranno 15-20 giorni e i documenti necessari saranno messi a punto così Adou potrà ufficialmente risiedere in Spagna. “Era la nostra battaglia”, ha sottolineato Fernandez.
La donna, insieme al padre Ali Ouattara, ha portato la documentazione ai magistrati locali per dimostrare il rapporto di parentela con Adou e lasciare un campione di saliva per la prova del Dna – così da escludere ogni possibile sospetto di tratta dei minori. Il padre al momento rimane sotto custodia cautelare, anche se probabilmente, dopo l’analisi del Dna, l’amministrazione locale potrebbe lasciare cadere le accuse.
Cosa è successo? – Il piccolo di origini sub-sahariane era stato smascherato dai metal detector ai controlli della dogana. Le immagini, apparse ai doganieri, hanno lasciato tutti senza parole. A tentare il singolare, quanto pericoloso sconfinamento illegale è stata una giovane marocchina di 19 anni, subito arrestata dalla Guardia Civil. Anche i presunti genitori del bambino in Spagna sono stati fermati.
Fino ad oggi del bimbo se ne sono occupati i servizi sociali, ma anche per lui è arrivato il lieto fine e ha potuto riabbracciare i suoi veri genitori.