Dopo Palmira l'Isis si sposta in Iraq

I jihadisti si sono impadroniti della strategica città siriana e adesso attaccano Ramadi, avvicinandosi a Baghdad di un'altra decina di chilometri.

Dopo Palmira l'Isis si sposta in Iraq
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22 Maggio 2015 - 21.15


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Non si ferma l’avanzata dell’Isis, ormai in possesso di metà del territorio siriano. Dopo la conquista della storica e strategica città di Palmira, in Siria, i jihadisti si sono mossi verso Ramadi, in Iraq, con Baghdad che sembra sempre più vicina. Intanto anche i qaedisti del Fronte al Nusra, insieme ad altri gruppi armati fondamentalisti, hanno inferto un altro duro colpo alle forze siriane, occupando un ex ospedale trasformato in caserma nella citta’ Nord-Occidentale di Jisr al Shughur, dove erano assediati da settimane 200 soldati, la cui sorte rimane per ora sconosciuta. Mentre l’Isis ha rivendicato anche un attentato suicida in una moschea sciita in Arabia Saudita che ha provocato almeno 19 morti.

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A fermare l’avanzata delle forze jihadiste non sono bastati 18 raid aerei compiuti dalla Coalizione internazionale a guida americana contro le postazioni jihadiste in Iraq e Siria nell’arco di 24 ore. E per fare il punto su una strategia che evidentemente necessita di una revisione, il 2 giugno si riuniranno a Parigi i ministri degli Esteri della ventina di Paesi che fanno parte della Coalizione stessa, oltre al premier iracheno Haidar al Abadi. “Il governo italiano è preoccupato non solo per quello che succede in Siria ma anche per la forse ancor più minacciosa situazione in Iraq”, ha sottolineato il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni. Mentre il presidente francese, Francois Hollande, chiede di “agire” contro il “pericolo”, compreso quello che i miliziani dello Stato islamico distruggano le rovine di Palmira.

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Lo slogan. «Ora vi preoccupate per le pietre. Ma da quattro anni non vi preoccupate dei corpi maciullati dei bambini», è il nuovo slogan diffuso sui social media dallo Stato islamico (Isis) legato alla presa di Palmira, la città nella Siria centrale nota per le maestose rovine romane. Lo slogan sta inondando la Rete e i social media. Il riferimento alle pietre è alle rovine di Palmira, conquistata dai jihadisti mercoledì scorso. Mentre l’accenno ai bambini uccisi riguarda l’altissimo numero di minori uccisi nelle violenze in Siria in corso dal 2011. Lo slogan è accompagnato da una composizione fotografica in cui si affiancano immagini delle rovine di Palmira a foto, la cui autenticità non è verificabile in maniera indipendente, di corpi di bambini senza vita e a terra in un lago di sangue.

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