È stata una mattanza quella che si è consumata in una storica chiesa frequentata dalla comunità afroamericana a Charleston, in South Carolina: un uomo bianco, Dylann Storm Roof di 21 anni, è entrato verso le nove (ora locale) di ieri sera, 17 giugno 2015, e ha aperto il fuoco all’impazzata, mentre era in corso una lettura della Bibbia. Il bilancio è di nove morti. Tra loro c’è anche il pastore della chiesa in cui si è consumata la strage, ovvero il reverendo Clementa Pinckney, 42 anni, senatore democratico del Senato della Carolina del Sud.
L’amministrazione Obama ha aperto un’indagine per verificare se la strage nella chiesa di Charleston sia un crimine legato all’odio razziale. Lo riportano i media americani, sottolineando che l’azione e’ stata avviata dal Dipartimento alla giustizia e dall’Fbi.
Obama: altrove queste cose non accadono. “Dobbiamo essere chiari: questi fatti in altri Paesi avanzati non succedono”: così Barack Obama ha sottolineato come “troppe volte ho dovuto commentare l’uccisione di innocenti perche’ qualcuno non ha avuto problemi a procurarsi una pistola”. Proviamo rabbia, angoscia e tristezza”.
Il killer. La polizia di Charleston ha diffuso alcune immagini che mostrano l’autore della strage. Le immagini ritraggono il ragazzo con indosso una felpa grigio chiaro. Mostrata anche l’auto del giovane. Secondo quanto riferito dal capo della polizia di Charleston, Gregory Mullen, il giovane responsabile della strage è rimasto per circa un’ora con i fedeli riuniti nella chiesa episcopale metodista per una lezione sulla Bibbia prima di aprire il fuoco.
Secondo quanto raccontato dai sopravvissuti, il killer durante la strage avrebbe urlato affermazioni di tenore razzista. “Voi stuprate le nostre donne e state prendendo il sopravvento nel nostro Paese e dovete sparire”, avrebbe detto secondo una testimonianza raccolta dalla Nbc. Il killer avrebbe ricaricato l’arma 5 volte durante l’attacco.
Tragedia incomprensibile. “E’ una tragedia incomprensibile”, sono state queste le prime parole di Joe Riley, sindaco di Charleston, che ha precisato tra l’altro che otto persone sono morte sul colpo, mentre una nona è deceduta poco dopo il ricovero in ospedale. C’è anche un ferito, di cui al momento si ignorano le condizioni. Per il capo della polizia della città, Greg Mullen, si tratta con ogni probabilità “un crimine d’odio” razziale, e come tale verrà investigato. “Posso assicurare che stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per trovare” la persona che ha aperto il fuoco, ha detto, aggiungendo che in base a quanto emerso finora, si tratta di un killer estremamente pericoloso, che ha agito da solo.
La polizia: ancora aperte tutte le piste investigative. Mentre la polizia è impegnata ad identificare il killer della strage di Charleston, tutte le piste investigative sono aperte, compresa quella del terrorismo interno. Lo hanno affermato fonti della polizia, che non escludono un legame tra l’omicida e qualche gruppo armato e violento di suprematisti. Al vaglio c’è anche l’ipotesi che ad agire sia stato uno squilibrato.
Il luogo della sparatoria. La chiesa dove è avvenuta la sparatoria, la Emmanuel African Methodist Episcopal Church, costruita ai primi dell’800 in stile gotico, è una delle più vaste congregazioni di afroamericani nella regione ed una delle più antiche del suo genere nel sud degli Stati Uniti, e per questo è iscritta nel registro nazionale dei luoghi storici. La zona di Charleston è stata di recente teatro di forti tensioni razziali dopo che un poliziotto bianco di nome Michael Slager è stato incriminato per sparato ad un nero, Walter Scott, uccidendolo mentre fuggiva, disarmato.
Scattato anche un falso allarme bomba. Poco dopo la sparatoria, alcune persone hanno riferito del fermo di una persona che corrisponde alla descrizione fatta dalla polizia, e hanno anche diffuso via Twitter le immagini in cui si vede un uomo in manette, ma gli agenti hanno poi fatto sapere che “il sospettato” è ancora ricercato. Allo stesso tempo, si è diffusa anche la notizia di un allarme bomba nei pressi della chiesa, che però non ha poi trovato conferma.
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