E’ un enorme anello d’acciaio sospeso in aria con incisi i 69 nomi delle vittime della strage, il memoriale istallato a Utoya, isola norvegese dove il 22 luglio 2011 l’estremista di destra Ander Behring Breivik compì un massacro di giovani. Quattro anni dopo la più drammatica e sanguinaria strage nella storia dell Norvegia, il Paese dedica un monumento a quei caduti, ma anche “ai sopravvissuti che hanno perso i loro cari”, ha detto alla radio Nrk il padre di Anne Kristine Fridtun, una delle giovani vittime.
Gli operai hanno terminato ieri, 8 luglio 2015, di installare l’anello di metallo, chiamato Lysningen e disegnato dallo studio di architettura di Bergen 3RW. Il padre di Anne Kristine ha fatto parte del gruppo che l’ha scelto tra quattro proposte. “Credo che abbiamo fatto la scelta giusta – ha spiegato l’uomo – anche se le altre erano molto interessanti”.
Jorgen Watne Frydnes, che si è occupato della vicenda, ha detto che “il memoriale è molto più bello dal vero, una volta completato, che nel disegno. E’ meglio di quanto immaginassi, la cornice del bosco e il silenzio della natura, ti fanno sentire bene”.
Nel 2012, Breivick è stato condannato a 21 anni di carcere, la più alta pena prevista dalla legge norvegese. L’uomo ha continuato a far parlare di sé dopo la strage perché non si è mai pentito per quello che ha fatto, anzi si è più volte lamentato del trattamento ricevuto in carcere, tanto da voler intentare una causa alla corte dei diritti umani contro la Norvegia.
