La rivista satirica francese Charlie Hebdo – colpita da un attacco terroristico otto mesi fa – fa ancora parlare di sé dopo aver pubblicato vignette contro i migranti, decisamente di cattivo gusto. Ciò che fa più discutere, però, è la copertina che ritrae Aylan Kurdi, il piccolo siriano annegato in mare e trascinato dalla corrente sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. Charlie Hebdo sembra quasi deridere la risposta dei paesi europei a prevalentemente cristiani alla marea di immigrati provenienti da zone di guerra principalmente musulmane come la Siria e l’Iraq.
L’ultima edizione della rivista ha richiamato una rinnovata attenzione, ma soprattutto un fiume di critiche sui social media.
La vignetta di Charlie Hebdo mostra il piccolo in pantaloncini e una maglietta a faccia in giù sulla battigia accanto a un cartellone pubblicitario che offre un menu per due bambini al prezzo di uno. La scritta recita: “Così vicino…”.
Un’altra vignetta, disegnata da un fumettista sopravvissuto all’attacco di Parigi a gennaio, Laurent “Riss” Sourisseau titola: “La prova che l’Europa è cristiana: i cristiani camminano sull’acqua, i bambini musulmani annegano”. Si vede Gesù che cammina sulle acque e un bambino che sta annegando.
C’è da chiedersi, però, in un momento di crisi, dove finisce la satira e dove inizia il buon senso.