Kiev nella Nato, sarebbe guerra

Un analista politico americano commenta i tentativi di Kiev di entrate nell’Alleanza e dice che questo non succederà: non serve più...

Kiev nella Nato, sarebbe  guerra
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25 Settembre 2015 - 18.58


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Se mai l’Ucraina entrasse a far parte della NATO , questa mossa equivarrebbe ad un atto finale di antagonimo nei confronti della Russia, ossia ad una dichiarazione di guerra senza mezzi termini: questa è l’opinione dell’analista politico americano
Daniel Patrick Welch
, il quale però aggiunge di non pensare che questo stia per accadere.

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Il tema torna ad essere dibattuto giacchè durante la prima visita a Kiev del nuovo capo della NATO, Jens Stoltenberg il primo ministro ucraino, Arsenij Yatsenyuk ha ribadito la speranza che il suo Paese entri a far parte dell’Alleanza, anche se i vertici dell’organizzazione non sembravano troppo entusiasti di questa idea.In altre parole, la realtà non sembra essere all’altezza delle ambizioni dell’Ucraina.

“La verità sembra proprio questa – commenta Daniel Patrick Welch – perché si è trattato solo di un’idea folle immediatamente spacciata per progetto. Voglio dire, si può immaginare che l’Unione Sovietica avesse sponsorizzato un colpo di stato in Messico e poi avesse deciso che il Messico dovresse unirsi immediatamente al Patto di Varsavia? Questa è una delle considerazioni più ovvie a vantaggio del presidente Putin e della Federazione russa. Un’idea del genere se si concretizzasse mai costituirebbe un pericoloso atto di guerra, un atto di guerra contro la Russia che, naturalmente, Yatsenyuk ed i suoi compagni appoggerebbero ad ogni costo. Loro sognano uno scenario simile per riavviare il programma nucleare dell’Ucraina, la loro sicurezza dipende tutta dal mantenere un atteggiamento belligerante molto ostile verso la Russia. E, naturalmente, Yatsenyuk a Kiev è sempre stato uno degli uomini di Washington , ma quando si dipende troppo dai propri burattinai non si sa mai cosa puà succedere, sentirsi rispondere dalla NATO: “aspetta un attimo, potreste diventare partner senza dover essere un membro”, dev’essere stata una bella fregatura”
.

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La NATO però ha già portato avanti esercitazioni militari in Ucraina, ed a questo punto bisognerebbe chiedersi quali benefici ulteriori si otterrebbero dall’avere Ucraina come un membro. “ Assolutamente nessuno – continua l’esperto – se non appunto per il fatto di compiere un atto finale antagonista nei confronti di Mosca con un’autentica dichiarazione di guerra senza mezzi termini. Magari l’Alleanza continuerà a fare quello che ha già fatto dietro le quinte, però accordi, intese, cooperazione non significano certo appartenenza, e per questo non credo che qualcosa del genere stia per accadere. Yatsenyuk sarebbe saggio nel valutare quel che è accaduto tutto il mondo nel corso della storia quanto gli imperi hanno messa da parte chi avevano usato come scudo , e quanto sleale l’Occidente possa essere verso questo tipo di nullità locali che ha messo al potere solo per abbandonarle quando il gioco si fa duro. E in Ucraina certamente il gioco di fa sempre più difficile”, continua.

Il presidente Petro Poroshenko afferma di voler indire un referendum per l’ adesione de Paese alla NATO: questo può cambiare le carte in tavola? “Assolutamente no. Poroshenko può anche parlare di un referendum senza far cenno alle elezioni-farsa che lo hanno portato al potere od ad rifiuto di consentire l’autodeterminazione delle regione orientali, ma una consultazione del genere dal punto di vista geopolitico si trasformerebbe subito in una patata bollente che la NATO non prenderebbe neppure in considerazione. Per questo non accadrà. Lui stesso ha valutato che circa il 60 per cento della popolazione sostiene l’idea di un’adesione alla NATO, il che significa che circa il 40 per cento è contraria, e questo creerebbe un altro spartiacque fra Est e Ovest del Paese. Non so da dove vengano le percentuali di questi sondaggi, probilmente dal nulla: per esempio, sarebbe interessante capire se alla domanda hanno risposto anche gli abitanti del Donbass, ma certe fandonie a Kiev continuano a circolare perché i giornalisti sono completamente fedeli agli oligarchi, il supporto al regime è fornito completamente dall’oligarchia economica. Quindi la vicenda della teorica adesione alla NATO, come le altre, viene riproposta come un lavaggio del cervello da parte della stampa ucraina , che anche in questo sulla Terra è il solo sistema di comunicazionenche sia peggiore dei media aziendali d’ Occidente.”

Fonte: RIA Novosti

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