Inizia il Giubileo della Misericordia cinquant’anni dopo la chiusura del Concilio Vaticano II, quindici anni dopo l’ultimo Anno Santo presieduto da Wojtyla, duecentosettanta giorni dopo l’annuncio a sorpresa dell’evento straordinario da parte di Papa Francesco.
Dopo l’anteprima di [url”Bangui”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=81899&typeb=0&francesco-apre-la-porta-santa-di-bangui-capitale-spirituale-del-mondo[/url], con l’apertura della Porta Santa nella Repubblica Centrafricana, l’8 dicembre è il giorno dell’inaugurazione giubilare nel cuore della cristianità. C’è anche Benedetto XVI alla cerimonia di inaugurazione della Porta Santa, tanto che l’evento viene salutato dalla stampa come il Giubileo dei due Papi.
San Pietro è gremita di fedeli. Il calcolo al momento è di 50 mila persone. Il colpo d’occhio sulla piazza lascia senza parole. E molti pellegrini continuano a confluire. Anche se i numeri definitivi sulla partecipazione saranno comunicati a mezzogiorno.
Già da questa notte lunghe file di fedeli circondavano città del Vaticano, alle 6,30 sono stati aperti i varchi per i controlli.
L’apertura della Porta Santa. Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della basilica di San Pietro. Finita la messa sul sagrato, ha indossato un mantello bianco e ascoltato il diacono leggere le parole di introduzione al rito. Quindi è entrato nell’atrio e, dopo aver recitato una preghiera, ha salito i gradini e ha aperto la porta, sostando in silenzio sulla soglia. Davanti alla Porta Santa ha detto: “E’ questa la Porta del Signore. Apritemi le porte della giustizia”.
L’abbraccio con Benedetto XVI. Subito dopo di lui il papa emerito Benedetto XVI ha varcato la soglia della porta santa. Ha salito i gradini sostenuto da mons. Georg Gaenswein è ha nuovamente stretto la mano di papa Francesco. Dopo aver varcato per primi la Porta Santa, Papa Francesco e Papa Benedetto si sono poi abbracciati prima e poi nuovamente anche all’interno della Basilica, dove Bergoglio aveva atteso il suo predecessoreLe parole di Francesco. “Anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Attraversare la Porta Santa, dunque, ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore, di tenerezza”. E’ il messaggio di Papa Francesco alla messa che sta celebrando a Piazza San Pietro per aprire le celebrazioni dell’Anno Santo del Giubileo. Il Papa ha invitato ad abbandonare ogni “paura e timore” e vivere la “gioia”.
La S.messa. Il Papa, in processione con i concelebranti, è giunto sul sagrato di San Pietro per la messa in cui aprirà la porta santa per il giubileo della misericordia. E’ iniziata la Messa.
La messa con il Papa è iniziata davanti alla basilica alle 9.30. Nell’omelia, Francesco ha sottolineato che entrare dalla Porta Santa “significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente”. È il primato del perdono sul giudizio: “Quanto torto viene fatto a Dio – dice il Papa – quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia”. Le parole del pontefice si agganciano a quelle conciliari di 50 anni fa, un “vero incontro tra la Chiesa e gli uomini del nostro tempo”, ha ricordato Bertgoglio, ribadendo che quell’evento ha spinto “la Chiesa a uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in se stessa”. E ora, ha aggiunto, la “spinta missionaria” va ripresa “con la stessa forza e lo stesso entusiasmo” per “andare incontro a ogni uomo là dove vive: nella sua città nel, nella sua casa, nel suo luogo di lavoro”: “Dovunque c’è una persona, là la Chiesa è chiamata a raggiungerla per portare la gioia del Vangelo”.
Il Papa indossa una casula bianco panna con ricami in azzurro tenue, e sopra di questa il pallio. Il rito, per esprimere l’universalità della Chiesa, è multilingue, sia nelle letture proclamate in spagnolo, italiano e inglese, sia nelle preghiere dei fedeli, che saranno in cinese, arabo, francese, swahili e malayalam. La messa è stata preceduta alle 8,20 dal suono delle campane e poi dalla recita del rosario. In piazza anche le delegazioni che, secondo il cerimoniale, dovrebbero essere state salutate dal Pontefice intorno alle 9,15, all’interno della basilica, presso la cappella della Pietà. La delegazione italiana è guidata dal presidente Sergio Mattarella, presente il premier Matteo Renzi.
Subito prima della messa per l’apertura del Giubileo, Papa Francesco ha incontrato nella Cappella della Pietà la delegazione italiana con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura ed il presidente del Consiglio Matteo Renzi, insieme alla moglie Agnese.
La fila e il programma. Aperti all’alba i varchi d’accesso all’area ‘blindata’ di San Pietro. Il programma prevede che dopo la messa papa Francesco aprirà la Porta santa, poi l’angelus e nel pomeriggio l’omaggio di Bergoglio alla statua dell’Immacolata a piazza di Spagna. Dalle 7 alle 19 no-fly zone in un raggio di 10 km; in campo 2.000 uomini delle forze dell’ordine e 900 vigili urbani; vietato trasportare carburanti dentro il Gra.
I controlli. Sono una trentina i metal detector utilizzati per i controlli sui fedeli. Maglie strette per i pellegrini in arrivo alla Basilica di San Pietro. Al primo controllo, le forze dell’ordine guardano borse, tasche e anche passeggini e carrozzine.
Non mancano i problemi tecnici. Ascensori e montascale fuori servizio alla stazione metro di Roma Ottaviano-San Pietro, una di quelle che serve l’area della basilica dove stanno arrivando migliaia di pellegrini. Anche alla stazione centrale Termini le scale mobili all’interno della stazione, lato piazza dei Cinquecento, sono out.
A ridosso della Basilica di San Pietro c’è un’area di massima di sicurezza dove per accedere verranno effettuati controlli ferrei. L’area di massima sicurezza si trova all’interno dell’area rispetto attorno al Vaticano, una sorta di zona rossa che sarà transennata e pedonalizzata. I tre varchi di accesso a quest’area saranno presidiati.
La diretta tv.Le voci. “Non ho per niente paura degli attentati, mi fa più paura la folla ma è una fobia mia. Se ti deve succedere una cosa ti succede anche a casa e poi sono credente”. “Non dobbiamo avere paura e il coraggio va trasmesso soprattutto ai ragazzi”. Parole di alcuni dei fedeli che si stanno riversando in piazza San Pietro per l’apertura della Porta Santa. “Noi siamo tranquilli perché abbiamo visto talmente tanta, polizia, esercito – dice Cristina venuta con il marito e due amici da Poggio Rusco in provincia di Mantova -. Ci hanno controllato l’inverosimile quindi vuol dire che i controlli sono stringenti, noi ci sentiamo sicuri”.
La sicurezza. I presidi delle forze armate in città sono aumentati nelle ultime ore, con oltre duemila agenti costantemente impegnati soprattutto attorno agli obiettivi sensibili: il Vaticano, le stazioni ferroviarie e della metropolitana, gli aeroporti, i luoghi di aggregazione e i monumenti. Nella giornata di domani le misure di allerta messe in campo saranno le più alte previste dal piano antiterrorismo (livello quattro). La polizia ha ricevuto, inoltre, nuove dotazioni di giubbetti antiproiettile e mezzi: 140 volanti, 100 auto e 80 moto. Gli agenti lavorano anche a bordo dei mezzi pubblici, in centro come in periferia, dove si è puntato, nelle ultime settimane, ad aumentare la sicurezza anche migliorando l’illuminazione dei quartieri.
Vietata la circolazione alle auto le strade limitrofe alla basilica, a cominciare da via della Conciliazione. Oltre che dagli uomini dei corpi pontifici (le 110 guardie svizzere e i 130 gendarmi), il Vaticano è presidiato all’esterno dalle forze dell’ordine italiane. Al lavoro anche squadre di tiratori scelti e artificieri.
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