Colonia, inciviltà di genere

L'aggressione di Capodanno colpisce le donne nella loro intimità più profonda e nella loro identità. Donne viste come nemiche da una ideologia misogina e patriarcale.

Giuliana Sgrena
Giuliana Sgrena
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10 Gennaio 2016 - 09.23


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di Giuliana Sgrena

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Se fosse stato un attacco preordinato – ma non c’è nessuna prova per sostenerlo – sarebbe stato perfetto. Mentre tutta l’Europa si prepara militarmente e psicologicamente ad affrontare attentati terroristici la maggiore destabilizzazione arriva nella notte di capodanno in piazza. In diverse piazze
della Germania – Colonia, Amburgo, Stoccarda – ma anche Zurigo ed Helsinki.
Una massa incontrollabile di maschi – di origini arabe o musulmane, forse anche richiedenti asilo, ma ci sono anche occidentali, ubriachi, armati di bottiglie, anche qualche molotov, coltelli e forza bruta – aggrediscono le donne, tutte quelle che si trovano di fronte, sulla strada, le picchiano,feriscono, stuprano, perfino derubano, la polizia non può, non sa, non ha i mezzi per intervenire Tanto che ad Amburgo sono i buttafuori dei locali notturni a salvare le donne aprendo le porte deilocali che proteggono.

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È un attacco molto diverso da quello che è avvenuto a Parigi – al quale è stato da alcuni media paragonato – non sono locali di musica, ristoranti o la sede di un giornale satirico – i simboli della laicità francese – ad essere colpiti, ma la piazza come luogo di incontro di tutti e le donne, che simbolizzano il nemico – il diavolo verrebbe da dire – per i sostenitori di una cultura misogina
e patriarcale.

Non solo tra i musulmani, la barbarie è ovunque. Aggredire, violentare le donne vuol dire colpire un genere nella sua più profonda identità e intimità, vuol dire usare strumenti che sono purtroppo diventati usuali nelle guerre e non solo moderne.

Un attacco di questo tipo non spinge a uscire per dimostrare di essere ancora presenti – anche se c’è chi lo fa — nonostante le bombe e i kamikaze, si può rischiare una pallottola ma andare incontro a uno stupro è diverso.
Eppure ieri le donne sono scese di nuovo coraggiosamente in piazza contro le violenze subite e contro la destra anti-islam e i neonazisti, pronte ad accusare «i nemici, uguali dappertutto, del sessismo e del fascismo». Nonostante la gente resti attonita e, colpita psicologicamente, cancella la
partecipazione al famoso carnevale di Colonia.

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Se fosse stato un atto terroristico sarebbe riuscito perfettamente. Ma anche se fosse stato organizzato dalle bande naziste e xenofobe, del resto i terroristi — anche quelli dell’Isis — non hanno forse la stessa ideologia fascista? La destra tedesca vedrebbe in questi atti confermata la sua previsione: verranno i barbari e stupreranno le nostre donne. E anche se non è così, la destra più
estrema ne sta già approfittando. Ma anche tutta quella che vuole il respingimento dei migranti e Angela Merkel pagherà sicuramente — in termini elettorali — la sua politica di accoglienza, anche se finora era riuscita a contenere le opposizioni. La sua reazione a questi fatti è stata infatti
molto dura.

Le reazioni sono state ritardate dai rapporti edulcorati della polizia che ha peccato oltre che per il mancato intervento anche per l’eccesso di politically correct: i temi della migrazione, dei profughi,
dell’islam e la violenza sono tabù in Germania.

È chiaro che se tra le bande che hanno attaccato le donne ci fossero stati anche profughi o richiedenti asilo saranno loro a pagare il prezzo più alto o comunque lo saranno soprattutto i prossimi profughi che cercheranno di approdare sul territorio europeo.

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Lo vediamo anche in Italia dove la legge per l’abolizione del reato di clandestinità — che doveva passare tra breve in parlamento — sarà con ogni probabilità rinviata, con il beneplacito di tutti, a non si sa quando.

Ancora una volta possiamo dire che le donne sono state le vittime di questo criminale assalto ma saranno i maschi sostenitori dello scontro di civiltà ad approfittarne.

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