Ospedale di Msf colpito: accuse incrociate tra Usa, Russia e Turchia

Colpite nei raid aerei strutture tra Aleppo e Idlib. Condanne da Amnesty International, Medici senza frontiere e dall'Ong Physicians for Human Rights.

Corpi sotto le macerie di un ospedale
Corpi sotto le macerie di un ospedale
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16 Febbraio 2016 - 09.14


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Il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon è “profondamente preoccupato dalle notizie di attacchi missilitici su almeno 5 strutture mediche e due scuole tra Aleppo e Idlib, che hanno ucciso quasi 50 civili, inclusi bambini”. Lo ha riferito il portavoce dell’Onu, Farhan Haq. Si fa dunque sempre più drammatico il bilancio delle vittime dei raid condotti nel nord della Siria su scuole e ospedali, tra cui uno supportato da Medici Senza Frontiere nella provincia di Idlib. “Questo genere di attacchi sono una palese violazione delle leggi internazionali”, ha precisato il portavoce Onu, aggiungendo che i raid contro i civili “gettano un’ombra sugli impegni presi a Monaco lo scorso 11 febbraio”. Anche Amnesty International ha dichiarato che gli attacchi di oggi alle strutture mediche in Siria sono solo gli ultimi di una serie di attacchi deliberati portati a termine contro ospedali, cliniche e personale medico, in flagrante violazione del diritto internazionale umanitario. “Le forze russe e siriane sanno fin troppo bene che gli attacchi deliberati contro strutture mediche sono crimini di guerra. Tutte le parti in conflitto devono porre fine a questi orribili attacchi”. Secondo Medici senza frontiere, un ospedale da campo sostenuto dall`Ong umanitaria presso Maaret al-Numan provincia di Idlib) è stato colpito da quattro missili mentre nella zona erano in corso raid aerei russi. La struttura è stata distrutta e si parla di almeno nove civili uccisi, tra cui sette operatori sanitari. Un`altra struttura medica, l`ospedale per la salute materna e pediatrica di Azaz (a nord di Aleppo), risulta essere stata colpita da un missile lanciato dalle forze governative siriane che ha provocato diverse vittime civili.



Damasco accusa gli Usa L’ambasciatore siriano in Russia, Riyad Haddad, sostiene che siano stati dei jet Usa a colpire una clinica di Medici senza Frontiere (Msf) nella provincia siriana di Idlib, e non “le forze aeree russe” che “non hanno nulla a che fare con questo”. Lo riportano Interfax e Tass.

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Usa: i nostri raid non erano nelle aree degli ospedali colpiti I raid odierni americani in Siria sono stati condotti su Raqqah e Hasakah, non nell’area degli ospedali colpiti. Lo afferma il portavoce delle operazioni americane contro l’Isis, il colonnello Steve Warren, dopo le accuse rivolte. Gli Stati Uniti attribuiscono al regime di Bashar al Assad gli attacchi avvenuti nel nord della Siria. “Il fatto che il regime di Assad e i suoi supporter continuino questi attacchi, senza motivo e senza sufficiente riguardo per gli obblighi internazionali di preservare le vite civili, è uno schiaffo alle richieste unanimi da parte dell’International Syria Support Group, compresi quelli di Monaco, di evitare attacchi contro i civili e pone dubbi sulla volontà e/o la capacità della Russia di aiutare a mettere fine alla continuata brutalità del regime di Assad contro il suo stesso popolo”.



Ankara contro la Russia. Mosca: “Propaganda” Anche il premier turco Davutoglu ha detto che un missile balistico russo ha colpito la città di Azaz. Ma la zona da 48 ore è sotto il fuoco delle forze armate turche, per impedire ai curdi di conquistarla. “Si tratta di un nuovo capitolo dell’esercizio di propaganda in corso”. Così la portavoce del ministero degli Eesteri russo Maria Zakharova ha commentato all’Ansa le accuse rivolte dal premier turco. Più in generale, la portavoce ha sottolineato che nelle notizie diffuse dai media “non ci sono informazioni specifiche che possono essere presentate come prove” ma solo “accuse”.

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