Gli inquirenti italiani cercano ancora di far luce sul mistero della morte dello studente italiano Giulio Regeni.
Intanto la procura di Roma sta indagando dallo scorso ottobre sulla scomparsa dell’egiziano Adel Meawwad Heikal, 49 anni, avvenuta nella capitale e della quale ha fatto cenno il presidente dell’Egitto Abd Al-Fattah Al Sisi nell’intervista concessa a Repubblica. Dagli accertamenti finora eseguiti, secondo indiscrezioni, non sono emersi elementi per collegare la scomparsa dell’uomo a fatti criminali.
Titolare di un autolavaggio nel quartiere Aurelio dismesso nell’estate dello scorso anno, Heikal, con moglie e figlio residenti in Egitto, scomparve la notte tra il 4 ed il 5 ottobre 2015 dopo aver disdetto il contratto di affitto della stanza che occupava e dopo aver prelevato 1.100 euro dal bancomat. Prima di sparire nel nulla, l’uomo aveva trascorso la serata, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, in compagnia di un connazionale. Sia quest’ultimo, sia il figlio di Heikal, sentiti in Procura, non hanno fornito alcun elemento utile per fare luce sul caso. Così come non sono emerse circostanze utili dall’esame dei tabulati telefonici e dall’ispezione della stanza che aveva in locazione.
Falsa testimonianza sulla scazzottata. La testimonianza dell’ingegnere che aveva parlato di un litigio tra Giulio Regeni e “uno straniero” il giorno prima della scomparsa del ricercatore italiano al Cairo è “destituita di fondamento”. Lo riferiscono fonti del ministero dell’interno egiziano. I tabulati telefonici avrebbero rilevato che il testimone Mohammed Fawzi il 24 gennaio è rimasto per tutto il giorno nei pressi della sua abitazione nella città ‘6 Ottobre’, alla periferia della capitale egiziana, e non era quindi in grado di assistere alla presunta lite nei pressi del consolato. Il procuratore aggiunto di Giza, Hassam Nassar, precisa in un comunicato che il testimone ha riferito “menzogne”, e che il suo racconto è stato confrontato con altre testimonianze, con i movimenti del giovane ricercatore italiano, ed è risultato privo di fondamento. Il magistrato ha evidenziato che l’ingegnere Fawzi si è presentato in Procura solo sabato scorso, e non a inizio mese, come affermato dall’uomo.