A Bruxelles in azione un commando di 4 uomini

Najin Laachroui, il terzo uomo fotografato assieme ai due kamikaze nell'aeroporto Zaventem, potrebbe essere l'arteficiere. Il quarto uomo è in fuga

A Bruxelles in azione un commando di 4 uomini
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23 Marzo 2016 - 22.15


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Il commando di terroristi che ha attaccato Bruxelles ieri (causado la morte di 32 persone) è formato da quattro uomini: tre sono morti da kamikaze, il quarto è in fuga. L’uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia potrebbe essere Najim Laachroui il terzo kamikaze.

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Questa mattina il procuratore federale belga Frederic Van Leuw ha specificato che dei tre kamikaze sono stati identificati i fratelli Bakraoui, cittadini belgi di 27 e 30 anni: Ibrahim avrebbe agito uno a Zaventem e Khalid nella metropolitana. Erano noti ai servizi di polizia come esponenti della criminalità e non per fatti legati al terrorismo.

Il secondo kamikaze dello scalo è Laachraoui. Secondo il sito del quotidiano belga De Standaard, che cita “fonti affidabili”, il secondo kamikaze dell’aeroporto di Zaventem sarebbe proprio Naijim Laachraoui, noto come l’artificiere dell’Isis. L’informazione è stata ripresa anche dalla tv pubblica belga Rtbf, ma non trova al momento conferme ufficiali. Rtbf riferisce infatti che “la procura, contattata dall’emittente, non conferma”.

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L’uomo non è quindi la persona arrestata nel quadro delle perquisizioni in corso a Anderlecht.

Laachraoui è dunque l’uomo a sinistra nella foto tratta dalle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto e diffusa ieri dalla polizia belga, che spinge un carrello bagagli insieme agli altri due. Al centro nella stessa immagine, l’altro kamikaze, Ibrahim, è stato identificato dalle impronte digitali. A destra infine il terzo uomo che è fuggito dopo aver lasciato il suo borsone con l’esplosivo e che non è stato ancora identificato.

I fratelli Bakraoui. Khalid aveva preso in affitto sotto falsa identità l’appartamento del 60 rue du Dries a Forest dove si era verificata la sparatoria con la polizia la settimana scorsa. E avrebbero inoltre preso in affitto i covi usati dai commando che ha agito a Parigi il 13 novembre scorso; Khalid avrebbe tra l’altro preso in affitto sotto falsa identità un appartamento a Charleroi da dove sono partiti gli autori degli attacchi nella capitale francese.

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Nell’ottobre 2010, Ibrahim era stato condannato a 9 anni dal tribunale di Bruxelles per aver sparato contro degli agenti con un kalashnikov durante una rapina nel gennaio dello stesso anno a Bruxelles. Nel febbraio 2011 anche Khalid è stato condannato a 5 anni per furto d’auto. Al momento dell’arresto, con i suoi complici deteneva dei kalashnikov.

Ibrahim era inoltre stato fermato in Turchia ed estradato in Belgio a giugno. Lo ha reso noto una fonte del ministero degli Esteri turco citato dalla Cnn turca. Le autorità belghe lo avevano rilasciato, ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Ankara ha informato Bruxelles il 14 luglio dell’arresto di un ‘foreign fighter’ a giugno ma, riferisce Erdogan, le autorità belghe non hanno trovato legami con il terrorismo.

L’artificiere a Parigi e in Belgio. Il terzo uomo, con il cappello, è l’artificiere delle squadre di attentatori che hanno seminato il panico a Parigi il 13 novembre 2015. Lo scrive ‘La Libre Belgique’, citando ‘RTBF’. Secondo informazioni citate dall’emittente, tracce del suo Dna sono state ritrovate su almeno due cinture esplosive, una usata al Bataclan, l’altra allo Stade de France. Laachraoui dunque le ha manipolate, forse anche costruite. Le sue impronte sono inoltre state trovate nel covo di Scharbeek dove si ritiene siano stati confezionati gli ordigni dei terroristi.

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